Perugia, la casa brucia urgente spegnere l’incendio
Elio Clero Bertoldi
La casa brucia ed invece di correre ai ripari prendendo secchi d’acqua dal pozzo, si continua a discutere da dove sia iniziato l’incendio, se sia colposo o doloso, a chi debbano attribuirsi le colpe. E ognuno dice la sua: tante teste, altrettante sentenze.
Mentre le lingue di fuoco continuano ad aumentare di altezza e di consistenza e minacciano di far crollare tutto il condominio.
Non é più il momento delle discussioni, questo. Piuttosto quello dell’azione. Ognuno per il proprio ruolo e per le proprie possibilità e potenzialità. Cambiare i giocatori al momento non é possibile, sostituire ad ogni piè sospinto il tecnico suonerebbe un comportamento irresponsabile: nessuno ha la bacchetta magica.
Serve razionalità. Questo il materiale a disposizione, su questo si deve lavorare. Compattarsi, dunque, nella speranza che la squadra superi, pian piano, insicurezze, leggerezze e timori e possa riprendersi. Il resto é fuffa. E dannosa, per di più.
La storia insegna: “Mentre a Roma si continua a discutere, Sagunto é espugnata”.
Ecco, se volete che il Perugia sprofondi in Lega Pro, la strada imboccata é quella giusta: continuate pure gli inutili bla, bla, bla.
Se, al contrario, per amore del Grifo si intende salvare il salvabile - e c’é tempo, ancora - ognuno per la propria parte sia dia da fare in modo positivo. Senza isterie e disfattismi. La casa brucia: prima urgenza, spegnere l’incendio.

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