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PERUGIA – Continua in II Commissione l’approfondimento sui contenuti del disegno di legge della Giunta regionale inerente “Governo del Territorio e Pianificazione” che prevede anche norme sugli ampliamenti edilizi, e una serie di facilitazioni per incentivare la ripresa del settore edilizio previsti nel cosiddetto “Piano casa”. Durante la riunione di questa mattina sono stati presentati gli emendamenti proposti dalla Giunta regionale (rappresentata dal Presidente Lorenzetti e dall'assessore Bottini) e dai consiglieri Dottorini (verdi e civici), Girolamini (Sdi), Fronduti e Nevi (FI – Pdl). Gli emendamenti dell'Esecutivo di Palazzo Donini (che si aggiungono a quelli già illustrati nell'ultima riunione della Commissione) modificano la terza parte del disegno di legge, prevedendo in particolare la possibilità di produrre il 50 per cento dell'acqua calda utilizzata attraverso tutte le fonti rinnovabili e non soltanto con i pannelli solari. Per Raffaele Nevi il disegno di legge deve essere modificato per fare in modo che la parte riguardante gli ampliamenti ritorni alla filosofia originale dell'accordo Stato - Regioni (cosiddetto Piano Casa), eliminando le limitazioni, ritenute eccessive, “imposte dalla Giunta, soprattutto per quanto riguarda le aree rurali”. Per questo motivo Nevi propone di rendere le norme sul governo del territorio prevalenti su tutti gli altri strumenti urbanistici; di estenderne l'applicazione anche alle zone agricole; di cancellare la possibilità per i Comuni di escludere alcune zone dall'applicazione delle norme; di rendere non vincolanti (nell'applicazione della legge e nell'ampliamento degli edifici) le previsioni sulle altezze massime stabilite dal Piano regolatore. Le proposte di modifica firmate dal consigliere Ada Girolamini puntano a: rinforzare il livello di partecipazione dei cittadini alla definizione della pianificazione; specificare il ruolo delle Province; rendere decennale (e non quinquennale) il Piano paesaggistico regionale; eliminare la possibilità per i Comuni di escludere attraverso una delibera l'applicazione delle misure relative agli ampliamenti previste nel disegno di legge; includere gli edifici a destinazione commerciale, per servizi e per imprese agricole tra quelli su cui è possibile intervenire e le zone di tipo E (agricolo) tra quelle in cui possono essere utilizzate le quantità edificatorie generate da premialità o compensazioni. Infine viene proposto di consentire ampliamenti in altezza che superino, di un massimo di 3 metri, i limiti fissati dal Piano regolatore. Oliviero Dottorini ha proposto di consentire, in alternativa all'aumento delle volumetrie, il recupero a fini abitativi delle parti inutilizzate degli edifici residenziali, come taverne e sottotetti. Inoltre gli edifici ricostruiti a seguito di una demolizione dovranno conseguire la certificazione di sostenibilità ambientale, almeno in classe A. Armando Fronduti ha infine presentato degli emendamenti “finalizzati al corretto riequilibrio dei principi che suddividono le competenze sul governo e la tutela del territorio (Stato) e quelle sulla valorizzazione del paesaggio (Regione). C'è la necessità di integrare il testo con la giurisprudenza costituzionale in materia di governo del territorio e tutela e valorizzazione dei beni culturali”. Condividi