di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - L'ombra del passato incombe sul Perugia. O meglio: un Condor sulla strada del Grifo. Sabato, alle 17.30, il Perugia infatti affronterà in trasferta la Fermana, guidata da quel Giovanni Cornacchini - "Jo Condor", appunto - che segnò una bella stagione dei biancorossi tra il 1992 ed il 1995 arrivando a firmare 60 gol in 107 gare disputate, durante la gestione di Luciano "Uragano" Gaucci.
Cornacchini allenatore é riuscito ad infondere alla squadra, di cui é subentrato alla guida alla 15esima giornata, l'astuzia e l'aggressività che figuravano tra le sue doti di calciatore, piccolo di statura (sotto l'1,70), ma con una forza nelle gambe ed una scelta di tempo davvero invidiabili, qualità in grado di permettergli di beffare di testa difese affidate a massicci granatieri. La Fermana, adesso, si trova appena fuori la zona play out, ma guai a sottovalutarla. Anche perché, tra le mura amiche, riesce a farsi rispettare (5 vittorie, 4 pareggi, 3 sconfitte). 
Capace di un gioco fatto di sostanza, di concretezza, di realismo i marchigiani tenteranno lo sgambetto a danno dei perugini. I quali, dal canto loro, debbono cercare di mantenersi il più possibile a ruota del Padova (nel recupero ha umiliato il Carpi: 6-0) che guida la classifica ex equo con il Sudtiròl, con quattro lunghezze di vantaggio sul Grifo (che però ha una gara in meno, in calendario a marzo).
Se l'undici di Fabio Caserta saprà sciorinare il calcio delle ultime giornate, basato su una aggressività quasi continua, il ritorno dalle Marche non potrà che risultare dolce. Tra l'altro, a parte Vano ancora alle prese con il fastidio alla caviglia, tutti gli altri calciatori - a cominciare da Melchiorri e Minesso, pezzi pregiati - dovrebbero porsi a disposizione per la trasferta.
Una curiosità, che Caserta potrebbe soddisfare, é di rivedere in campo "l'hombre del partido" dell'ultimo turno, Andrea Bianchimano, autore di una prestazione convincente, abbellita ed arricchita da una doppietta (un gol di piede, uno di testa). Questo brianzolo, entrato in orbita Perugia ormai da tre stagioni, é rimasto una sorta di "oggetto sconosciuto". Un poco forse per colpa sua (ha ammesso lui stesso di avere limiti caratteriali), ma pure per le scelte degli allenatori che si sono succeduti alla guida della squadra e che non lo "vedevano" maturo per la categoria. Quest'anno l'attaccante lombardo (alto 1,94) ha messo insieme 5 reti in 17 presenze. Forse é il momento di scoprire definitivamente l'uomo e il calciatore. Verificare, una buona volta "se si auro o ferro o rame provarite enn esto esame", come canta in una laude Jacopone da Todi. Nel caso che la risposta risultasse positiva Bianchimano potrebbe rappresentare, nel rush finale del torneo, una saetta in più nella faretra di Caserta. E la logistica (avere armi e altri mezzi nei magazzini e riserve di uomini da gettare nella mischia al momento opportuno), come insegnano gli strateghi, a cominciare da Sun Tzu, riveste un ruolo decisivo nell'arte della guerra, di cui il calcio é una simulazione. 
 

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