Obiettivi: analizzare le reciproche esperienze, realizzare battaglie comuni, mettere a punto un Manifesto del calcio popolare

di Nicola Torrini

Perugia, 3 settembre – Si sta per riunire a Pescia, in provincia di Pistoia, sabato 5 e domenica 6 settembre, l’Assemblea nazionale del calcio popolare. Un appuntamento a cui parteciperanno tante realtà da tutta Italia e che ha il triplice obiettivo di: analizzare le reciproche esperienze, per condividere i problemi e immaginare soluzioni collettive e condivise; realizzare battaglie comuni e prese di posizione collettive per il calcio, ma anche per la società nel suo complesso; mettere a punto un Manifesto del calcio popolare che sia inclusivo e partecipato, che vada a rappresentare e a descrivere questo mondo variegato e in continua espansione.

Cinque i gruppi di lavoro che sabato svilupperanno ciascuno una diversa tematica: lo sport popolare come diritto, gratuito e autorganizzato; lo sport popolare come aggregazione e veicolo di socialità; lo sport popolare come terreno di scontro politico; lo sport popolare come megafono antisessista: il calcio femminile, gli stereotipi di genere, il linguaggio; lo sport popolare come momento di radicamento nelle fasce più giovani: il calcio giovanile.

Nella giornata di domenica, invece, ciascun gruppo presenterà il proprio report all’Assemblea plenaria la quale ne discuterà e preparerà il Manifesto finale.

“Il 2020 – spiegano gli organizzatori – è stato un anno particolare e per certi versi drammatico per la società nel suo complesso e per le classi popolari in particolare. Anche il calcio di base non fa ovviamente eccezione.  Tuttavia anche nelle situazioni più difficili è possibile seminare qualcosa e in questi mesi come società di calcio popolare abbiamo avuto la possibilità di approfondire o rinsaldare i rapporti fra molte di noi, di conoscerci e di condividere problemi e spunti di riflessione. Proprio da questo percorso è nata l'idea di costruire un'assemblea nazionale del calcio popolare, aperta a tutte le società che condividono l'autorganizzazione come principio di azione”.

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