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"La Presidenza del Consiglio dei ministri ha dato la qualifica di «volo di stato» ad aerei ed elicotteri di compagnie private che fanno capo a Fininvest. Dare la qualifica significa che quegli aeromobili devono servire «a consentire l’efficace svolgimento delle attività aeronautiche occorrenti per realizzare o supportare la cura di interessi pubblici rilevanti» come i viaggi di lavoro del premier e dei suoi ministri. Significa, soprattutto, che quegli stessi mezzi, per assolvere a questa funzione, saranno pagati con soldi pubblici. Soldi nostri, dei cittadini contribuenti, che finiscono nelle casse di un gruppo che fa capo alla famiglia del Presidente del Consiglio. Sintetizzando, pare di poter dire che lo Stato affitta da Berlusconi gli aerei che servono al presidente Berlusconi per svolgere in sicurezza le mansioni di premier. A meno che l’affitto degli aerei non avvenga a titolo gratuito, cosa in linea di principio anche possibile, siamo non solo in un evidente conflitto di interessi ma anche ben oltre il reato di peculato". Attacca così, Claudia Fusani, in un suo articolo pubblicato oggi da l'Unità, i riferimento ad un documento di cui lo stesso giornale è venuto in possesso. Si tratta di una lettera su carta intestata dell'Enac (l'ente nazionale di aviazione civile) che, con protocollo dal 4 giugno 2008, vale a dire a distanza di un mese dal giuramento del premier, informa che «la Presidenza del Consiglio dei ministri e l’Ufficio per i voli di Stato con nota protocollata del 15 maggio 2008 ha comunicato che in conformità al Dpcm del 23-01-2008 è stata attribuita la qualifica di Volo di stato ai voli che saranno effettuati per le esigenze di trasporto del sig.Presidente del Consiglio dei ministri, dagli aeromobili della Società Alba Servizi Aerotrasporti e del Consorzio Elicotteri Fininvest di seguito elencati...». Seguono le targhe di cinque velivoli, un Gulfstream 5, due Hawaker 800xp, un A319 (un airbus con 124 posti) e un elicottero AW 139. Eppure - sostengono ambienti dell'Aeronautica, la flotta della Cai, la compagnia che fa capo ai servizi segreti e che portano le insegne della Presidenza del Consiglio dei Ministri e degli aeromobili del 31 Stormo, è «perfettamente in grado di assolvere le esigenze di trasporto del premier e dei suoi ministri». Forse sarebbe meglio però parlare al passato, ovvero "erano in grado", perché, evidentemente, con il governo di centro destra, le esigenze sono di molto aumentate, tanto che nei primi cinque mesi dell’anno le ore di volo dei voli di Stato sono triplicate. E il conto per i cittadini è di oltre 60 milioni di euro solo nel 2009 perché i passeggeri sono enormemente aumentati e quindi toccava per forza di cose ricorrere a nuovi mezzi. L'Unità auspica perciò che anche "questa parte della storia diventi, o sia già, parte del fascicolo della procura di Roma in cui Berlusconi è indagato per abuso di ufficio. Di certo le foto oggetto dell’inchiesta non possono essere solo quelle in cui si vedono gli aerei della Presidenza del Consiglio atterrare a Olbia e dalle cui scalette scendono ballerine, menestrelli e cuochi e compagnie di giro varie. Di certo vanno indagati anche gli elicotteri che arrivano direttamente a Villa Certosa e altri aerei in arrivo a Olbia. Con le targhe che trovate in questa pagina". In relazione a quanto sopra il deputato e legale del premier, Nicolò Ghedini, ha annunciato all'Ansa l'intenzione di querelare l'Unità perché, sostiene fra le altre cose, «Quando il presidente del Consiglio, infatti, si deve spostare per questioni personali non usa apparecchi dello Stato, ma degli aerei privati ai quali, ripeto, viene data questa qualifica di “voli di Stato” solo per avere garanzie di sicurezza in più». «Tutte le spese per questo tipo di voli dal 2008 al 2009 poi – assicura Ghedini - sono state sostenute da Berlusconi. Quindi si tratta di un'altra storia senza fondamento». Condividi