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Ieri sera all’istituto Capitini di Perugia si è chiusa la campagna elettorale del candidato alla Presidenza della Provincia di Perugia Marco Guasticchi. Si trattava di una manifestazione annunciata come la chiusura unitaria della coalizione attorno al suo presidente, per infondere ottimismo e dare slancio ai militanti e ai simpatizzanti del centrosinisstra per le ultime 48 ore di campagna elettorale. Dati i tempi e la repulsione che ormai la politica produce la grande sala del Capitini conteneva circa 300 persone, non poche di questi tempi. Ovviamente tutti addetti ai lavori, e una platea composta essenzialmente dall’area ex Margherita del Pd. Pertanto, forse non era neanche una manifestazione del Pd, ma di una delle sue tante “bande”. In sala un solo personaggio illustre, l’ex presidente della giunta regionale Bruno Bracalente. Il padrino politico di Guasticchi, Gianpiero Bocci, ha dato buca e non si è visto. Brillava per la sua assenza il segretario provinciale del Pd Stramaccioni, mentre la presidente della Giuta Lorenzeti è ormai data per desaparecida. Maria Pia Bruscolotti, evidentemente, era sul campo di battaglia di Massa Martana. Contrariamente a tutti gli accordi presi, il Pd ha occupato “militarmente” la presidenza trasformando un’iniziativa della coalizione in un incontro del Pd, con notabili e candidati alle provinciali sull’orlo della trombatura, alla ricerca disperata di alcuni consensi tra chi già glieli dà. Gli interventi si sono aperti con un comizietto dell’inconsistente senatrice Fioroni, nel corso del quale l’unica cosa che è stata in grado di dire è stata votate Pd. Le motivazioni ce le dirà alla prossima campagna elettorale. Poi è stata la volta dell’on. Mauro agostini, che non pronunciando mai la parola lavoro, ci ha detto che il bilancio del Pd è certificato (sic!). Si sono susseguiti l’assessore Ornella Bellini e il coordinatore del Pd di Perugia Giacomo Leonelli, entrambi canidati alle provinciali del Pd, con le solite frasi fatte, annoiando ancora di più una platea dove tutti si stavano domandando che cosa ci stessero a fare lì. Man mano i rappresentanti del Prc, dell’Idv e del Pdci abbandanovano la sala, rimpiangendo di aver sprecato una serata sull’altare della coalizione, scippata dall’arroganza e dalle burocrazie del Partito democratico. L’ultimo intervento è toccato al candidato Guasticchi, ma ormai la gente non vedeva l’ora di andarsi a fare una birra e un hamburger in un vicino locale, offerto dallo stesso Guasticchi. Abbiamo strappato a un rabbuiato Vinti una dichiarazione: “Se questa manifestazione indica lo spirito unitario con cui il Pd vuole affrontare, o dal governo, o dall’opposizione, la prossima legislatura provinciale, credo che le sorti della coalizione siano già segnate. Comunque Rifondazione, non essendo un partito satellite del Pd, non è disposta ad accettare l’arroganza e la strafottenza dei cosiddetti democratici perugini”. Condividi