Carmine Calvanese
Grande serata di musica a Terni nella centralissima piazza delle Repubblica. Davanti a oltre 2000 persone è andata in onda ieri sera la “Notte Rebelde” della Lista Comunista e Anticapitalista.
Tra pugni chiusi alzati al cielo e lo sventolio delle rosse bandiere si sono esibiti alcuni dei musicisti più prestigiosi del circuito “alternativo” italiano.
Ad aprire le danze ci ha pensato Cisco, ex voce dei Modena City Ramblers. Successivamente ha fatto il suo “dirompente” ingresso sul palco Luca Persico il famoso Zulù nazionale, storica voce degli indimenticati 99 Posse, accompagnato dalla band romana di Enrico Capuano. La chiusura della serata, in un crescendo di cori e di canti, è stata affidata ai “ragazzi” della Banda Bassotti.
Le esibizioni dei gruppi sono state accompagnate da un pubblico “caldissimo”, letteralmente in visibilio, che ha voluto urlare ad alta voce che i comunisti “esistono” ancora.
Nella verde Umbria, “cuore rosso” d’Italia, si sono unite, idealmente e materialmente in un’unica piazza e sotto una sola bandiera, le “storie vissute” di artisti provenienti da varie parti d’Italia, dai centri sociali
napoletani e romani, fino ad arrivare alla militanza “gitana” dell’Emilia Romagna.
In un fondersi di colori, suoni e luci si sono unite le storie degli operai della Thyssen Group, dei migranti, degli emigrati, dei disoccupati, degli studenti, dei precari, delle casalinghe, delle persone anziane.
Piazza della Repubblica si è trasformata per una sera in una moltitudine umana, in un “io collettivo” che a testa alta ha voluto gridare a se stesso ed al mondo “bisogna crederci”.
Bastava vedere gli occhi della gente, per capire che quella serata sarebbe rimasta per tanto tempo nella mente di chi c’era. Bastava vedere i pugni chiusi e le urla arrabbiate di chi intonava, con gli artisti uniti sul palco, una sempre attuale”Bella Ciao “ per capire che le aspettative di chi ancora si sente di sinistra, sono sempre rivolte verso la Falce e martello, il simbolo “orgogliosamente” esposto tra le braccia del leader della “Banda” Gian Paolo "Picchio" Picchiami.
Oramai ci siamo, ancora pochi giorni e poi si vedrà se quella rabbia e quel bisogno di rappresentanza troveranno un buon riscontro elettorale. Ancora pochi giorni per capire se, come recita una canzone famosa della Banda Bassotti, “Forte il pugno che colpirà in ogni paese in ogni città, chi cammina sopra ai corpi violenta le culture cancella i ricordi, forte il braccio che alzerà la bandiera rossa della libertà”.
I presupposti ci sono tutti.
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