di D.B.
"Nelle Marche e nell'Umbria c'è gente che dopo tanti anni sta ancora in tenda". E' stata questa frase pronunciata da Silvio Berlusconi due giorni fa ad una rete locale abruzzese a scatenare le ire del presidente della Regione Marche, Spacca, e di quello umbro Lorenzetti, che considerano invece la riscostruzione post-sisma "un modello da esportare".
''Al contrario - ha detto Spacca riferendosi alla frase del premier - la ricostruzione delle Marche è da prendere a modello. I suoi punti di forza sono stati il protagonismo dei territori, con i sindaci in prima linea ed il ruolo di coordinamento della Regione. Un modello che ha dato ottimi risultati e ha instaurato un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. E, le risorse assegnate, 2.900 milioni di euro, sono state tutte utilizzate. Una ricostruzione di qualità, veloce, trasparente, che non ha conosciuto scandali e infiltrazioni malavitose. Nelle Marche, nel Natale 1997, a tre mesi dalla prima scossa, le tendopoli erano sparite e le persone ospitate o in prefabbricati, o nei moduli abitativi o in autonome sistemazioni con il contributo pubblico. Poi sono arrivate le casette di legno, utilizzando le risorse dell'Edilizia residenziale pubblica. E, dopo cinque anni, il 70% delle abitazioni principali erano state ristrutturate e, per il restante, i lavori erano in corso.''
Il presidente Spacca ha inviato al capo del governo la monografia "Regione Marche 1997-2007. Dieci anni spesi bene. Il coraggio di ricominciare", realizzata per i tipi della Electa-Mondadori; "E' partita con DHL alla volta di Palazzo Chigi - ha detto Spacca -. La monografia, pubblicata in occasione della ricorrenza del decennale del terremoto e consegnata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, racconta questa esperienza".
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