manifesti abusivi.JPG
di Daniele Bovi Parafrasando Mary Poppins si potrebbe dire che basta un poco di colla e un secchiello e il candidato va su. Su dove? Ma ovviamente sugli spazi messi a disposizione dal Comune di Perugia. Peccato che quasi nessuno rispetti quelli a loro assegnati, diventando così un candidato abusivo. E' lo scempio che si ripete una volta ogni cinque anni. Al lettore non al dentro della questione ricordiamo che ad ogni partito sono assegnate, per il periodo della campagna elettorale, un pari numero di plance appositamente contrassegnate, e ogni manifesto attaccato fuori dagli spazi preposti dovrebbe essere multato per ogni giorno che rimane affisso. Appunto, dovrebbe. Nel paese dove il pressappoco è stato elevato ad arte, praticamente non accade mai. Come al solito dunque la politica deborda, in questo caso con le sue facce, con i suoi slogan per la maggior parte insulsi, guardandoti dai muri e dai bordi delle strade. La denuncia fatta questa mattina dai radicali di Perugia è esemplare dello scempio che si perpetua ogni volta (per leggere clicca qui http://www.umbrialeft.it/node/18751). Nottetempo squadre di attacchini abusivi ingaggiati dai partiti per una manciata di euro si aggirano per la città armati di colla e secchiello, affiggendo manifesti dove non possono o coprendo quelli degli altri. Il risultato è desolante. Anche perché poi viene in mente che coloro che imbrattano sono quelli che un giorno sì e l'altro pure si riempono la bocca con la legalità e il decoro urbano. Se Sbrenna (citiamo lui, ma non è il solo, anzi) dice di volere una Perugia sulla falsariga della Svizzera, cominciasse col togliere i manifesti abusivi. Che credibilità può avere una classe politica (tutta) che sbandiera legalità e decoro se non sa neanche fare una campagna elettorale civile rispettando gli spazi dando così prova di un'arroganza molesta? Condividi