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CITTA' DI CASTELLO/ “Sono orgogliosa del lavoro che i volontari e i tecnici di Città di Castello e dell’Umbria stanno svolgendo in Abruzzo. Una competenza e disponibilità riconosciute anche dai responsabili dell’unità operativa, dove sono in forze i nostri concittadini”: con queste parole il sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini commenta la visita effettuata, insieme all’ingegnere Federico Calderini, nei giorni scorsi a Paganica. “Siamo andati a salutare chi sta impegnandosi nei luoghi colpiti dal terremoto - aggiunge il sindaco - e a prendere visione delle condizioni generali in cui si trovano le popolazioni, accolte nelle tendopoli. Ho incontrato il tenente colonnello Gian Paolo Romoli, coordinatore del Com 5 (Centro Operativo Misto), cui è assegnata la delegazione umbra. A nome della comunità ha espresso il suo apprezzamento per il contributo che i nostri tecnici ed i nostri volontari stanno dando, anche in virtù di un’esperienza recente nella gestione di eventi simili”. Gli Umbri, e quindi i tifernati, in Abruzzo sono addetti, nell’ambito del servizio di Protezione civile, alla funzione “Materiali, mezzi e sopralluoghi edifici inagibili”. In questi giorni sono al lavoro anche i tecnici di Umbracque per allacciare le condotte idriche ai campi di raccolta ed accoglienza. “Nella giornata trascorsa a Paganica - prosegue la Cecchini - ho avuto modo di conoscere alcuni protagonisti della vita della città, dalla scuola allo sport. Tra questi mi ha colpito il racconto del presidente dello Sporting Rugby locale, il cui impianto, dove si gioca anche al calcio, è stato messo a disposizione per l’allestimento della tendopoli. In un momento di grande disorientamento per i giovani, tornare ad una normalità, almeno nel tempo libero, sarebbe importante: per questo potremmo valutare se destinare parte delle donazioni dei tifernati a questa associazione che sta tentando di restituire ai ragazzi un luogo dove socializzare e fare sport. Con l’occasione ho consegnato una missiva del vescovo di Città di Castello mons. Domenico Cancian al vescovo dell’Aquila mons. Giuseppe Molinari, che ha apprezzato il gesto di vicinanza della chiesa tifernate, auspicando che, passata l’emergenza, le due comunità possano conoscersi direttamente. Vedere interi paesi distrutti o anziani sistemati in un unico ricovero perché non soffrano il freddo - conclude il sindaco - produce un impatto emotivo notevole. Tuttavia la fierezza e la dignità delle persone che ho incontrato, mi fa pensare che, con l’aiuto di tutti e anche nostro, come il popolo umbro è riuscito a farcela, così anche il popolo abruzzese ce la farà”. Condividi