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di Daniele Bovi Il gruppo consiliare di Rifondazione ha organizzato ieri pomeriggio il primo di una serie di incontri a carattere informativo per divulgare, attraverso la presenza di esperti, una serie di tecnologie per l'annosa questione della chiusura del ciclo dei rifiuti. Traduzione: come smaltire quella quota di rifiuti che non verranno raccolti con la differenziata? Il dibattito è ovviamente molto acceso tra chi sostiene la bontà degli inceneritori, chi li giudica il male assoluto e chi guarda anche alle altre tecnlogie. Oggi in sala alcuni esperti hanno presentato quella della torcia al plasma. "La discarica - ha detto oggi in apertura Rossano Gattucci, responsabile del Prc per l'ambiente - è comunque la scelta peggiore. Presentando oggi questa tecnologia non vogliamo fare attività di sponsorizzazione di una tecnologia in particolare. Bensì vogliamo fare solo informazione. Dopo che verrà approvato il piano regionale dei rifiuti ci sarà un tavolo tecnico dove verrà scelta la tecnologia migliore, e dopo ancora un bando di gara europeo". Tutti principi, fra le altre cose, confermati poi dall'assessore regionale all'Ambiente Lamberto Bottini, presente anche lui all'incontro insieme al presidente della seconda commissione consiliare regionale Franco Tomassoni. LA TORCIA AL PLASMA In sintesi rispetto ad un classico inceneritore, questo impianto utilizza un processo in cui grazie al plasma, ovvero un gas ionizzato che ha la caratteristica di condurre elettricità, i materiali vengono scomposti e ridotti a molecole più semplici e inerti. Tale teconolgia è stata sviluppata da una ditta americana che ha ramificazioni e ditte in tutto il mondo che la promuovono. Secondo quanto riferito in sala da uno degli esperti, tra i punti di forza di tale impianto c'è quello che, a differenza di un normale inceneritore, un impianto al gas plasma riesce a bruciare qualsiasi tipo di rifiuto, anche quelli tossici e pericolosi. Questo perchè dentro la sala combustione il gas plasma lavora a temperature che vanno dai tremila ai 22mila gradi, contro i circa 1800 dell'inceneritore. Il tecnico della ditta che comemrcializza tale tecnologia ha poi evidenziato come l'impianto, che non ha camini, produce una bassissima quantità di scarti. Quanto bassa lo dicono queste cifre: per 300 barili di rifiuti il plasma ne produce uno di scarti. Un inceneritore invece per ogni 4 barili ne produce uno di scarti. Tra gli scarti inoltre c'è differenza: se gli inceneritori infatti producono ceneri e acque reflue da smaltire, il gas plasma produce materie prime come metalli e syngas per produrre prodotti come il biodisel ad esempio, oppure energia elettrica. Altri punti di forza sottolineati sono quelli dei bassi costi di investimento e dei bassi costi operativi. Il sistema inoltre, secondo le parole dell'ingegnere, è modulare. Nel senso che è strutturato in moduli che possono smaltire ognuno 25 tonnellate, così che si possono assemblare più moduli a seconda delle esigenze. L'ingnegnere infine, ha poi sostenuto, attraverso dettagliati grafici, come le emissioni di sostanze nocive come diossina e furani siano bassissime, prossime allo zero. L'INTERVENTO DI BOTTINI "Intanto - ha detto in seguito l'assessore Bottini - vorrei ringraziare Rifondazione per questo approccio non ideologico e pragmatico alla questione dei rifiuti che è una delle più importanti della nostra epoca. Tra qualche hanno tre discariche umbre chiuderanno e bisogna pensare al futuro. Non entro nei dettagli delle tecnologie perché sarà oggetto di tavolo tecnico e poi del bando di concorso. Dico solo a riguardo che bisognerà trovare il punto di sintesi che soddisfi le esigenze di salute delle comunità. Quelli che mi preme di riaffermare sono i principi del piano: ossia la separazione fra tra soggetti che raccolgono e soggetti che smaltiscono e il bando di gara europeo che ci sarà". Bottini è poi tornato su uno dei temi più caldi, ossia quello della diferenziata. Entro il 2010 i comuni umbri dovranno raggiungere, come prima fase, una quota di differenziata pari al 50 per cento. "Altrimenti - dice - scatteranno le sanzioni. Per raggiungere questo scopo - ha proseguito - sono necessari gli sforzi dei comuni e dei gestori". Condividi