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L'AQUILA - Quello che non doveva accadere secondo gli esperti è invece accaduto: pochi minuti fa, precisamente alle 19,49, come abbiamo già scritto, una nuova violenta scossa a fatto tremare il suolo e gli animi della terra d'Abruzzo rievocando un terrore che pareva essersi assopito. Per la sua intensità, probabilmente assai vicina a quella che due notti fa ha dato inizio al dramma, è difficile pensare che si sia trattato della solita scossa di assestamento e si è quindi subito pensato ai soccorritori ancora all'opera nel centgro cittadino nel tentativo di strappare alla morte ancora qualche disgraziato rimasto sepolto sottio le mecerie. La conferma di questo timore è purtroppo arrivata benn presto, quando è stato comunicato che la nuova scossa in questione era, come hanno misurato gli strumenti, di magnitudo 5,5, ovvero di potenza inferiore solo a quella della notte fra domenica e lunedì scorsi, tale da essere avvertità a grandi distanze, i tutto il Centro Italia, dalle Marche alla Campania, e da provocare ulteriori crolli, come alla chiesa delle Anima Sante in piazza Duomo. Ma una grande nuvola di polvere si è levata anche da via XX Settembre dove, appunto, erano all'opera i soccorritori e lo straziante urlo delle sirene che si sono avvertite andare in quella direzione lasciano temere il peggio.ù La conferma che si tratti poi di un episodio del tutto nuovo, a se stante, è giunta poco dopo, quando è stato reso noto che l'epicentro di questo nuovo evento sismico sarebbe spostato un po' più ad est rispetto al primo, per cui sarebbero state investite aree nuove che fino ad oggi erano state interessate solo parzialmente dal fenomeno. E quello che è peggio che è arrivata anche la notizia di una nuova vittima residente, appunto, in questo nuovo territorio. Altri particolari comunque al momento non ci sono e quando ci verranno forniti li comunicheremo tempestivamente. Quanto alle vittime c'è da dire che in queste ultime ore il conteggio dei morti si è fatto purtroppo più pesante arrivando a quota 228. Tutte le salme sono al momento allineate nell'hangar della scuola sottoufficieli della Guardia di Finanza dove è stato allestito l'obitorio. Quindici di questi non sono stati però ancora non identificati e, come temono in molti, il bilancio potrebbe ulteriormente aggravarsi anche perché c'è da considerare che anche in Abruzzo opera una consistente rappresentanza di lavoratori estracomunitari non censita da nessuna autorità. MORTI I 4 RAGAZZI CASA STUDENTE E I DUE GIOVANI FIDANZATI I quattro ragazzi ancora sotto le macerie della Casa dello studente sono morti. Lo rende noto il rettore dell'ateneo aquilano, Ferdinando Di Orio. Morti anche i due giovani fidanzati che erano rimasti sepolti sotto le macerie di un'altra casa del contro storico. Quanto al rettore Di Orio, queste le sue dichiarazioni rilasciate a Econews: "Mi hanno comunicato che i quattro studenti della Casa dello studente, quelli ancora rimasti sotto, di fatto sono deceduti. Devono trovare il modo di recuperarli. E' una tragedia: pensare a degli studenti che muoiono così è una sofferenza indicibile. E poi un ospedale inaugurato nel 1999 è clamoroso - ha aggiunto - che sia così in difficoltà. Stiamo pagando un prezzo altissimo". Il rettore ha quindi riferito di aver fatto anche oggi un giro per la città: "Abbiamo tutti gli edifici danneggiati. Alcuni sono crollati letteralmente, e quelli delle zone periferiche sono molto danneggiati. Tutte le strutture universitarie sono in grande difficoltà". Il rettore ha, infine, auspicato che non ci sia una 'fuga' degli studenti dalla città. "Senza studenti l'università non esiste. Vogliamo fare il nostro mestiere. Adesso è difficile pensarlo, ma quello - ha concluso - è l'obiettivo". PROCURA APRE INCHIESTA, PER ORA NESSUN INDAGATO Un'inchiesta è stata avviata dalla procura dell'Aquila per accertare eventuali responsabilità per i crolli seguiti al terremoto e che sinora hanno causato la morte di 207 persone. L'ipotesi di reato sarebbe disastro colposo; per ora non ci sono indagati. Si tratta, dunque, di un fascicolo a carico di ignoti. "Se dovessero emergere responsabilità andremo avanti", ha detto il procuratore Alfredo Rossini. Proprio stamani alcuni magistrati della Procura della repubblica dell'Aquila si sono incontrati in un posto diverso dal Palazzo di Giustizia - dichiarato inagibile - per uno "scambio di vedute" riguardante il terremoto e alcune segnalazioni ricevute direttamente o indirettamente su presunte disfunzioni o negligenze. Il fascicolo contro ignoti - secondo indiscrezioni- potrebbe riguardare diverse ipotesi di reato: oltre al disastro colposo, l'omicidio colposo plurimo. Condividi