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Carla Adamo DERUTA – Tre fornaci per la cottura della ceramica di epoca rinascimentale e un muro di cinta medievale costruito in blocchi di arenaria. Questi i principali reperti archeologici rinvenuti nel centro storico di Deruta durante i lavori per la realizzazione di un parcheggio, situato dietro l’edificio della ex scuola elementare. I ritrovamenti, risalenti a epoche diverse di un periodo compreso, appunto, tra il 13° e il 16° secolo, sono stati presentati nel corso dell’incontro “Tesori nascosti” che si è tenuto domenica scorsa nel museo della ceramica a Deruta, che ha visto la presenza di Alvaro Verbena, sindaco di Deruta, Ernesta Maria Ranieri, direttore dei beni culturali della Regione Umbria, Sergio Occhilupo, archeologo al quale si devono le scoperte, e Michele Ticchi, progettista e direttore dei lavori di recupero. “La principale struttura ritrovata – ha spiegato Occhilupo – è composta da una fornace di forma circolare con un diametro di 2 metri e un’altezza di 1,6 metri, una più piccola rettangolare e un terzo ambiente che probabilmente era una vasca utilizzata per la decantazione dell’argilla. All’interno di questo complesso produttivo, costituito da un ambiente coperto, conserviamo, oggi, numerosi frammenti di utensili da cucina, vasi, tazze, piatti, bicchieri in vetro e anche gusci di uova e tutto questo fa pensare che in quel luogo si svolgesse un’attività conventuale o quella di una bottega artigiana”. “Nella zona nord dell’area interessata dagli scavi, invece – ha aggiunto -, abbiamo ritrovato una terza fornace, a pianta sub rettangolare e risalente al ‘500, che per le sue dimensioni si pensa fosse riservata alla produzione del lustro. Di questa si conserva solo la camera di combustione alta 1,30 metri, con l’apertura della grandezza di un mattone, all’interno della quale è presente ancora l’ultima infornata effettuata”. “Adiacente alle fornaci – ha continuato Occhilupo – abbiamo riscontrato la presenza di un muro di cinta difensivo di epoca medievale, risalente appunto a un periodo precedente alla costruzione delle fornaci, momento in cui era già parzialmente distrutto. Spesso un metro e mezzo e costruito in blocchi di arenaria lo abbiamo riportato alla luce per un perimetro di circa sei metri. I nostro primi studi ci fanno pensare che sulla recinzione fosse anche presente una porta o una torre”. “Adiacente alle mura – ha concluso - anche una struttura ipogea, coperta probabilmente con una volta a botte, che presenta un paramento interno in laterizio”. “Questi ritrovamenti – ha spiegato il sindaco di Deruta – hanno destato in noi interesse e curiosità perché ci hanno permesso di riscoprire parte della nostra storia, confermando anche l’antica tradizione e vocazione ceramica del territorio. Il ritrovamento della fornace dedicata alla produzione del lustro è , poi, per noi un’ulteriore certificazione di un’attività importante e di una produzione pregiata, tra le principali in tutto centro Italia, in periodo rinascimentale”. “L’amministrazione ha, per questo, dimostrato grande attenzione appena sono venuti alla luce i reperti in seguito ai lavori di sistemazione del parcheggio - ha aggiunto Verbena – e ha dimostrato la sua volontà di inserire, integrare e collegare le nuove scoperte archeologiche al sistema del museo della ceramica, unico in Umbria e in Italia”. “Queste fornaci, infatti – ha concluso – si collegano alle altre presenti in città, in un circuito che interessa il centro e le sue periferie e offre un patrimonio artistico culturale importante”. Condividi