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GUBBIO - L’assessore Maria Cristina Ercoli interviene con una nota a commento della sentenza su procreazione assistita: «La Corte Costituzionale, chiamata ad esaminare i ricorsi contro la legge 40 del 2004, quella sulla procreazione assistita sottoposta a referendum nel 2005 senza che venisse raggiunto il quorum per la sua abrogazione, ha stabilito che il limite massimo dei tre embrioni nella fecondazione assistita è incostituzionale. Questa sentenza rende giustizia di una legge che dal 2004 ad oggi ha mostrato i suoi effetti dannosi. Dall’entrata in vigore delle norme sulla procreazione, secondo i dati dell’Istituto superiore di Sanità, è aumentato il numero di coppie che si sono rivolte a tali tecniche e anche il numero di nati. Ma un aumento esponenziale c’è stato anche nei viaggi delle coppie che con la speranza di concepire un figlio si sono recate all’estero. Un vero e proprio boom (+200% secondo il centro Artes di Torino, 4173 coppie nel 2006), con mete preferenziali le cliniche di Spagna, Francia e Svizzera.» «La contraddizione della legge è evidente: vuole tutelare i diritti dei soggetti coinvolti, in realtà predispone questi soggetti a rischi e non ne tutela alcun diritto. Non risolve quello che è il fine per cui una coppia si rivolge alla fecondazione assistita, e cioè per rimuovere lo stato di infertilità, e per di più entra in contrasto con l’articolo 32 della Costituzione”. Ecco perché bene ha fatto la Corte Costituzionale ha rilevare gli effetti pregiudizievoli diretti sul diritto fondamentale alla salute della donna e del concepito.» Condividi