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CITTA' DI CASTELLO - “Con l’insediamento dell’Ambito territoriale integrato si realizza un importante obiettivo di semplificazione nelle politiche di settore relative a sanità, integrazione socio-sanitaria, turismo e ambiente“: così il sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini commenta la nascita dell’Ati 1, che con la nomina del presidente, nella persona della stessa Cecchini, e di Orfeo Goracci, sindaco di Gubbio, come vicepresidente, entra nella fase operativa. “Il primo atto, compiuto dall’assemblea - prosegue la Cecchini - è stato dare immediata funzionalità al nuovo organismo, individuando, all’interno delle dotazioni dei comuni aderenti, una struttura leggera ed efficiente. In particolare il segretario dell’Ati sarà Giuseppe Rossi, vicesegretario del comune tifernate mentre il dirigente del settore Bilancio del comune di Umbertide, Francesco Giulietti, si occuperà della parte contabile; a Pierpaolo Pieroni, dirigente finora dell’Ato rifiuti, è stata affidata la gestione tecnica di ambiente e ciclo idrico integrato". " Abbiamo optato per un organigramma flessibile e snello - ha spiegato il sindaco tifernate - per evitare che l’Ati possa gravare economicamente sulle singole amministrazioni, introducendo figure e professionalità in grado di garantire coordinamento e raccordo interno. L’attuale assetto ha natura provvisoria: l’Ati, essendo giuridicamente un consorzio, dovrà darsi uno statuto ed un regolamento, anche se lavorerà in piena autonomia alla programmazione nella sanità, nel sociale, nel turismo e nei rifiuti. Rispetto all’acqua invece, abbiamo deciso di avvalerci della struttura dell’Ati 2, attraverso un’apposita convenzione che sigleremo nel pomeriggio odierno, quando si riunirà l’assemblea unica, organo di legge che riunisce l’Ati Alta Umbria e del Perugino. Entro la fine dell’anno decideremo se proseguire questo tipo di collaborazione oppure optare per una programmazione ed una gestione autonoma dell’acqua”. “Dal confronto - conclude il sindaco Cecchini - è emersa un’ampia convergenza, dal sindaco di Umbertide e di Gubbio fino ai sindaci della Fascia Appenninica, sulle opportunità che l’Ati apre alla razionalizzazione nella pianificazione dei servizi di livello sovracomunale. L’Ambito territoriale integrato infatti permetterà di convogliare in un’unica sede le decisioni su materie strategiche per lo sviluppo sociale ed economico del territorio. Da oggi le istituzioni posso contare su uno strumento nuovo per dare risposte adeguate alle sfide che le nostre comunità stanno affrontando”. Condividi