Abruzzo Sardegna Marche, Molise, Puglia e Basilicata hanno già detto si. Il referendum abrogativo contro le trivelle si farà. Sono sei le Regioni che hanno finora approvato in consiglio la delibera per promuovere la consultazione, una più del numero minimo previsto dalla Costituzione per indire un referendum abrogativo. Altre potrebbero aggiungersi fino a mercoledì 30 Settembre, tra cui l'Umbria: dopo di che i quesiti saranno depositati presso la Corte di Cassazione perché la consultazione si svolga il prossimo anno.

Barcaioli Fabio (Segreteria regionale di Sel Umbria) esorta la Seconda commissione “a dare il proprio parere positivo sulla proposta di referendum abrogativo che tratta la materia relativa alla ricerca (trivellazioni) di idrocarburi e che interessa alcune parti dell’articolo 38 del decreto legge 'Sblocca Italia' (2014), alcune norme ad esso correlate e l'articolo 35 del decreto Sviluppo (2012).”

Secondo l'esponente di Sel “L'attesa del voto umbro è importante, perchè è probabile che il governo – spinto dalla mobilitazione delle Regioni e anche dalle decine di migliaia di firme raccolte nella campagna referendaria lanciata da Possibile – decida di intervenire, con una moratoria, sulle norme in questione, evitando così la consultazione.”

Per Barcaioli bisogna cambiare rotta. Il Si al referendum è in realtà un NO alle lobbies del petrolio e fortissimo incentivo all'ulteriore sviluppo delle fonti rinnovabili, che già oggi rappresentano un 30% dell'energia consumata in Italia.

Sinistra Ecologia Libertà  chiede ai consiglieri regionali di andare oltre le logiche/ordini di partito e  di far arrivare al governo nazionale un segnale importante, perchè il petrolio è il passato e  quello che invece serve è costruire il futuro.

Fabio Barcaioli,
Segreteria regionale Umbria
Sinistra Ecologia Libertà

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