Perugia - Sul web prosegue la raccolta firme ed in due giorni raggiunge le 220 (questa mattina). Ma ciò che colpisce sono le motivazioni degli utenti. Molti innamorati della biblioteca di Villa Urbani, altri inaspriti nei toni dalla decisione presa dall'amministrazione comunale (http://www.change.org/it/petizioni/wladimiro-boccali-blocchiamo-subito-l...). Ieri con una nota l'assessore comunale Cernicchi è venuto allo scoperto e ha chiarito la sua posizione sulla vicenda ripondendo alla petizione e ai suoi sostenitori.

"Anzitutto una premessa: la petizione contro la chiusura della Biblioteca di Villa Urbani dedica pagine a celebrare le "meraviglie" di questa biblioteca, come se la "professionalità del personale", lo "stile accogliente e familiare", l'ottimo "impianto funzionale e distributivo", l'efficace "compartimentazione degli spazi", le tante attività che vi si svolgono, la proficua collaborazione con le associazioni e con i cittadini, fossero frutto del caso e non di una precisa volontà dell'amministrazione.

E' plausibile che la stessa amministrazione che ha voluto tutto ciò, incontrando (caso di questi tempi purtroppo raro) il favore dei cittadini, voglia ora disfarsene? La verità è che l'amministrazione ha finora sempre riconosciuto e sostenuto con atti concreti il ruolo importante della Biblioteca di Villa Urbani come unico spazio di pubblica lettura, mediazione culturale e socializzazione nell'area centrale della città.
E' proprio partendo dalla considerazione di questo ruolo, e da quella, parallela, della inefficacia della Biblioteca Augusta come "biblioteca dei cittadini", che è nata la decisione di costruire, in tempi certo non facili, una nuova biblioteca nel centro storico, riorganizzando l'intero sistema delle biblioteche cittadine (non solo, come diremo oltre, comunali).

Il progetto della nuova biblioteca degli Arconi (con gli annessi locali di Via Oberdan, 460 mq, luminosi, con accesso fronte strada, ai quali sono da aggiungere altri 120 mq dello stabile ex Zaroli, per i quali è in corso una trattativa volta alla loro acquisizione) intende mettere a frutto e potenziare proprio l'esperienza di Villa Urbani. Il personale, le principali collezioni, tutte le attività e i servizi attualmente disponibili a via Pennacchi (spazio ragazzi, gruppi di lettura, cineforum, teatro, yoga, ecc.) troveranno in un luogo di grande impatto, spazi più ampi e infrastrutture più funzionali.
In un clima di generale fiducia nelle pubbliche amministrazioni dovrebbe bastare questa dichiarazione; ma i tempi (e anche gli innegabili errori commessi a volte dalle amministrazioni) richiedono che si entri nel dettaglio.

Cominciamo dallo "stile familiare", qualcosa di impalpabile che tuttavia l'amministrazione vuole fortemente sia mantenuto nella nuova biblioteca degli Arconi; il nostro personale farà tutto il possibile, chiediamo ai cittadini che tanto hanno contribuito all'affermarsi di questo stile di fare la loro parte.
Entriamo poi nel dettaglio delle critiche. La compartimentazione degli spazi (condizione necessaria a un'efficace svolgimento delle attività, e giustamente apprezzata a Villa Urbani) non potrà essere ovviamente replicata tout court agli Arconi, ma il progetto la prevede; ed è facilmente comprensibile che una compartimentazione vincolata alle stanze di una villetta potrà essere facilmente migliorata, in termini di efficacia, in uno spazio vuoto come è quello su cui si sta lavorando agli Arconi (e a Via Oberdan). Un esempio: lo spazio ragazzi a Villa Urbani è ben compartimentato in una stanzetta di forse 20 mq; agli Arconi lo sarà altrettanto bene (con l'apertura di uno spazio inesistente a Villa Urbani dedicato al segmento 0-6 anni) in 250 mq (o 500 in una nuova ipotesi di lavoro), più uno spazio esterno che non avrà ovviamente le stesse caratteristiche del giardino di Villa Urbani ma non è certo già ora meno attrattivo con la sua panoramicità e lo sarà ancor più con l'aggiunta di alcuni elementi progettuali.

Veniamo al tema, importante, dell'accessibilità e della raggiungibilità. Villa Urbani, si dice nella petizione, ha un comodo parcheggio ed è facilmente accessibile e raggiungibile dalle famiglie. Da chi è facilmente raggiungibile una biblioteca con un "comodo parcheggio" di una decina di posti a Via Pennacchi? Forse dagli abitanti del quartiere, non certo da segmenti numericamente assai rilevanti della popolazione che attualmente sono privi di servizi analoghi. La Biblioteca degli Arconi, situata all'uscita del minimetrò e del parcheggio del Mercato coperto (e a 5 minuti d'auto, 5 fermate d'autobus, 20 minuti a piedi, da Via Pennacchi), vuole essere accessibile e raggiungibile da tutti. L'amministrazione, ovviamente, si impegna a garantire per gli utenti della biblioteca la gratuità del parcheggio e del minimetrò, forme di agevolazione, nonché un servizio gratuito di baby sitting.

Un tema importante, accennato nella petizione e sottolineato dalla stampa, è quello della disponibilità degli spazi di lettura per gli studenti universitari. In questo senso l'amministrazione si è già mossa, ed è già all'opera un gruppo di lavoro coordinato dal dirigente delle biblioteche comunali e dal delegato del Rettore per le biblioteche universitarie, che entro la metà di aprile produrrà un documento complessivo sulla riorganizzazione e l'ampliamento degli spazi e dei servizi delle biblioteche della città, da sottoporre agli enti (Università per stranieri, Curia, Regione, Fondazioni e istituzioni varie) da cui dipendono le tante biblioteche della nostra città.

Veniamo infine all'aspetto economico. L'operazione degli Arconi, si dice nella petizione, implicherà "una spesa imponente, da attingere dalle casse pubbliche di un Comune che spesso risulta essere in forte difficoltà". La realtà è ben diversa. La spesa sarà di 3.500.000 € (di gran lunga inferiore a quanto è stato speso, per restare nella nostra Regione, per le biblioteche di Orvieto o Spoleto), 3.000.000 dei quali verranno erogati dalla Regione Umbria, attraverso i fondi europei. Ricordiamo inoltre che la quota di cofinanziamento del Comune servirà anche al consolidamento degli Arconi e alla ripavimentazione della sovrastante Piazza Matteotti.

La dismissione di Villa Urbani come biblioteca (ma l'amministrazione non esclude affatto e si impegna per il mantenimento della proprietà e la rifunzionalizzazione dello stabile a fini culturali) non sarà perfezionata prima dell'inaugurazione degli Arconi. Tutto ciò nell'ambito di una riorganizzazione e un ampliamento del sistema delle biblioteche della città. Per ciò che riguarda direttamente le biblioteche comunali, l'amministrazione ritiene che lo sviluppo delle periferie e la valorizzazione del centro storico richiedano, da un lato, il potenziamento delle due principali biblioteche decentrate (Sandro Penna e Biblionet) e del Bibliobus (che raggiunge le frazioni più isolate), dall'altro l'apertura di una nuova biblioteca in centro, che svolga il ruolo di "biblioteca della città", confermando la Biblioteca Augusta nella sua funzione di biblioteca "storica", depositaria della memoria della città, e polo di ricerca in sinergia con le biblioteche universitarie.

A chi ha voglia di guardare alle cose della nostra città nella loro complessità e tenendo conto di tutte le articolazioni, non sarà difficile leggere il significato sostanziale di questa operazione: in tempi in cui altre amministrazioni diminuiscono spazi e risorse per le biblioteche, il Comune di Perugia, al contrario, aumenta l'offerta di cultura e incrementa gli spazi di lettura e socializzazione.

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