Carissimi fratelli e sorelle delle Chiese dell’Umbria,
l’approssimarsi delle festività natalizie ci offre la gradita occasione di proseguire il dialogo fraterno e famigliare con tutti voi che, a vario titolo, costituite la comunità cristiana affidata alla nostra sollecitudine e alle nostre cure.

Di tutte le feste, nessuna più del Natale fa l’unanimità; di tutti i ricordi del passato, nessuno è evocato con altrettanto fervore. Neppure gli avvenimenti più prestigiosi e significativi della storia. È vero: quando si sa che si ricorda semplicemente la nascita di un bambino ai margini di un villaggio anonimo di Giudea (cf Lc 2, 7-8), si rimane sorpresi e confusi... Eppure, in ogni angolo della terra si celebra la memoria di questo evento: Dio si fa uomo, e prende su di sé la nostra condizione umana!

Per questa ragione, la nascita del Signore che ci apprestiamo a celebrare richiede e suscita in tutti noi una rinnovata attenzione agli uomini e alle donne del nostro tempo, chiamati come siamo ad interpretare e rendere visibile la “passione” di Dio per l’umanità.

Vogliamo perciò rendere omaggio a quanto da tempo, senza attendere la sollecitazione di persone o enti pubblici, la Chiesa nella nostra Regione sta realizzando a questo proposito: pensiamo al “Fondo di solidarietà delle Chiese Umbre” con il quale, grazie alla generosità di Istituzioni e di privati, negli ultimi anni si è provveduto a sostenere almeno 2000 famiglie provate dalla disoccupazione, dalla cassa integrazione, dalla perdita definitiva del lavoro; pensiamo alle Caritas diocesane che, con l’impegno quotidiano e discreto dei volontari, gestiscono diverse Comunità di accoglienza solidale e Centri di pronta accoglienza per persone e famiglie in difficoltà, oltre a numerose strutture per l’ospitalità notturna, dove si offre gratuitamente ogni giorno vitto e alloggio ad oltre 300 persone.

A tutti loro va il nostro plauso e il nostro ringraziamento perché, attraverso la testimonianza quotidiana nel servizio della carità, dimostrano come sia importante non tanto ripetere e riecheggiare, magari all’approssimarsi delle festività natalizie, le parole del Papa sull’attenzione ai poveri, quanto piuttosto riflettere su di esse e metterle in pratica come misura della correttezza dell’agire cristiano.

Questo Natale insegni a tutti a compiere quel pellegrinaggio che va dalla periferia verso il centro - cioè a “guardarci dentro” - per prendere coscienza di chi siamo veramente, per valorizzare fino in fondo la solidarietà del Figlio di Dio che viene a piantare la sua tenda in mezzo a noi, per diventare a nostra volta il segno della carità, dell’accoglienza, della riconciliazione e della fraternità verso quanti vivono in povertà, nel dolore, nella condizione di migranti: preghiamo e facciamo in modo che su di loro appaia la bontà che Dio, con la nascita del suo Figlio in una stalla, ha voluto seminare nel mondo.

Contemplando insieme la tenerezza dell’Onnipotente che si fa “piccolo bambino”, formuliamo a voi e alle vostre famiglie, in particolare ai malati, alle persone anziane e ai bambini, i migliori auguri di un sereno Natale e di un felice 2014.

I Vescovi dell’Umbria

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