Nei giorni scorsi mi ero permesso di chiedere ai gruppi dirigenti di Pd e 5stelle ed ai civici vari (sia quelli finti che quelli veri), di fermarsi, di fare una inversione di 180 gradi, di fare un passo indietro e farlo fare soprattutto a coloro che sono stati protagonisti della disastrosa esperienza istituzionale e amministrativa che ha portato agli arresti e alle elezioni e che costituiscono le principali zavorre del centrosinistra umbro. Le energie positive nella società e nel mondo associativo per competere e tentare di vincere ci sono. Per questo non posso che essere d’accordo con il Patto Civico proposto dai 5Stelle al Pd, e non solo.

E’ una proposta giusta, l’unica che può tentare di mettere in piedi una coalizione elettorale competitiva e vincente, e dunque inevitabilmente FONDATA SULLA DISCONTINUITA’ DI PROPOSTE, DI PROGRAMMI E DI UOMINI E DONNE DA CANDIDARE.

Come tutte le proposte sensate, in questo delirio non avrà vita facile. Se si vuole che la proposta trovi concreta attuazione, E’ INDISPENSABILE COSTITUIRE SUBITO UNA CABINA DI REGIA A ROMA CON POTERI DECISIONALI. Il tempo è il nostro principale nemico, mancano pochi giorni alla presentazione delle liste, e su questo contano i sabotatori umbri, che ci sono e ci saranno è inutile negarlo, soprattutto quelli che sono candidati, o che aspirano ad esserlo.  

Mi rendo conto che questa proposta non sia la più coerente per affrontare libere elezioni in un contesto di democrazia liberale. Ma non viviamo un contesto normale segnato dalla fisiologica e positiva competizione tra schieramenti democratici. Siamo di fronte ad un partito come la Lega al cui raduno di Pontida si può inneggiare a Mussolini, offendere il Capo dello Stato e chiamare un giornalista con la schiena dritta “sporco ebreo”.

Siamo di fronte ad un capopartito indecentemente pericoloso come Salvini che scatena una campagna d’odio al giorno, che non esita ad esibire, alla stessa manifestazione, una bambina come gadget elettorale. Uno che pretende per sé pieni poteri e che chiede ai suoi governatori di sabotare le decisioni del Parlamento e del Governo. Che cosa c’è di normale e di liberaldemocratico in tutto ciò?

I gruppi dirigenti del Pd regionale non sono minimamente consapevoli della gravità del momento che sta attraversando la Regione e dei rischi. In larga parte determinati da loro dirette responsabilità. Quando il Presidente della Regione Paparelli afferma che il Piano Civico proposto corrisponde a quello che loro stanno facendo lo sta in realtà sabotando, anteponendo i suoi destini personali e della sua tribù politica a quelli delle comunità dell’Umbria.

Il Patto Civico proposto sarà sabotato perché dentro quel Piano ci sta l’ottima e auspicabile candidatura di Cucinelli ma non ci possono essere quelle di Paparelli, Porzi, Guasticchi, Casciari, Leonelli, e nemmeno di Pizzichini o Santini nei cosiddetti civico/socialisti, o di Bacchetta e Stirati dei socialisti. E non per meriti o demeriti personali, ma perché il fenomeno della longevità nelle istituzioni è alla base della corruzione e il ricambio dei gruppi dirigenti una necessità politica, morale ed elettorale. In Umbria in pericolare.

A tutti costoro va chiesto (o imposto) un atto di generosità e di lungimiranza, devono fare un passo indietro per diventare da problema a risorsa.

Luciano NERI -  ( Coordinatore Osservatorio Beni Comuni)

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