di Giuseppe Castellini

Tutti hanno diritto di dire la loro, compresi i 'no mask' e i negazionisti del Covid. Queste (poche) persone vogliono far passare l'uso della mascherina come una misura illiberale. In realtà è l'applicazione più cristallina di un principio liberale chiave: la libertà di ognuno finisce dove inizia quella dell'altro. Ed è chiaro che la mia libertà finisce quando, non portando la mascherina, ho potenzialmente la possibilità di nuocere all'altro o comunque, non conoscendo egli il mio stato di salute, posso procurargli apprensione se non paura su una questione cruciale come la salute.

Cosa ci sia di illiberale in un provvedimento di tutela della salute pubblica proprio non capisco.

Tanto per fare un esempio: è liberale che uno si ubriachi a casa, anche se fa male. Ma non è liberale, proprio perché impatta sulla libertà alla sicurezza degli altri, che ad esempio si usi l’auto in stato di ebbrezza, mettendo a rischio la libertà altrui alla sicurezza. E si potrebbero fare molto altri esempi.

Inoltre, le poche centinaia di persone che hanno partecipato alla manifestazione 'no mask' di Roma hanno dimostrato poco coraggio. Se lo avessero avuto, avrebbero dovuto organizzare l'happening a Bergamo o a Brescia. Sarebbero stati sommersi dai fischi e sarebbe stato necessario mobilitare la forza pubblica per proteggerli. Forse è andata meglio così: li ha accolti l'indifferenza. Che, nella loro ottica, è peggio dei fischi.

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