Basta per pietà. Va bene il 47 percento di analfabetismo funzionale nel paese, va bene l’ultimo posto nelle classifiche della cultura, va bene che i cervelli fuggono e spesso i corpi senza di essi restano (purtroppo) in Italia.

Ma basta usare parole a vanvera.

L’obiezione di coscienza si fa pagando di persona la propria scelta, non facendola pagare ad altri.

L’obiettore di coscienza al servizio militare pagava di persona con il carcere o successivamente con un servizio più lungo o ancora più successivamente con l’esclusione perenne (a meno di ritiro della sua dichiarazione di obiezione di coscienza) dal poter fare domanda per essere ammesso alle forze armate o ai vigili urbani o al corpo forestale (fra l’altro quindi anche in quei corpi dove è facoltativo l’uso delle armi).

Oggi che il servizio di leva non è più obbligatorio si potrebbe mai fare obiezione di coscienza al servizio militare? Ovvero sarebbe mai possibile solo ipotizzare che un ragazzo faccia domanda, ad esempio, per l’aeronautica militare e poi si rifiuti di usare armi o di lanciare i missili?

Ridicolo vero?

Beh è quello che succede quotidianamente  in campo sanitario, dove medici e farmacisti che nessuno ha obbligato a fare i medici e i farmacisti si rifiutano di fare il loro lavoro appellandosi a un fantomatico diritto all’obiezione di coscienza.

Nessuno vi ha obbligato a fare i medici e i farmacisti, semplicemente, se questo lavoro non è compatibile con la vostra coscienza andate a fare altro.

Ovviamente l’unico senso compiuto che poteva avere questa parola nel caso della legge 194 era per i medici chirurghi e ginecologi che si trovavano già in servizio al momento dell’entrata in vigore della legge. Ma oggi sono passati quasi quarant’anni sarà ora di mettere la parola “fine” a questa storia?

Macché! Oggi il Papa, sedicente progressista, rispolvera questa ridicola distorsione del concetto di obiezione di coscienza e vuole estenderne l’abuso anche ai sindaci e ai funzionari pubblici che secondo lui non dovranno applicare la legge Cirinnà.

Ma stiamo scherzando? Altro che ingerenza, qui siamo al delirio di onnipotenza! E frotte di pennivendoli e azzeccagarbugli si affrettano a giustificare l’ingiustificabile.

Altro che progressismo, siamo alle solite.

Alessandro Chiometti

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