dall’editoriale di Critica Marxista 1/2020 di Aldo Tirtorella

Molti elettori della sinistra storica votano Lega perché si sono sentiti abbandonati dalla loro parte e non è un paradosso che si sia diffuso in malanimo verso i settori politici che dicendosi di sinistra avrebbero dovuto essere considerati i meno responsabili dei guasti creati dalle forze dominanti dell’economia con la crisi e la globalizzazione. L’ansia di dimostrarsi più capaci della destra nella conduzione dell’economia dominata dal capitale finanziario comportava l’accettazione della dottrina che spiega i disagi e le sofferenze delle classi subalterne come danno collaterali e temporanei di un processo da considerarsi in ogni modo positivo e progressivo. In più laddove, come in Italia, le maggiori forze della sinistra novecentesca avevano ripudiato tutto il loro passato anziché discernere le parti caduche o erronee da quelle vitali, la sinistra moderata è apparsa come un corpo senza anima anche a quei settori democratici che pure avevano fortemente lavorato per una piena mutazione genetica. Col risultato aberrante, ad esempio, di sentirsi rinfacciare l’esempio di Berlinguer dagli eredi di coloro che l’avevano combattuto per tutta la vita.

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