“In Italia ci sono più di 4 milioni e mezzo di cittadini extracomunitari., Tantissimi di loro vivono da anni nel nostro Paese, lavorano regolarmente, pagano tasse e contributi, partecipano al Pil nazionale e sono perfettamente integrati ma non hanno diritto al voto. E' una discriminazione inaccettabile”.
Francesco Di Pietro, responsabile regionale del Dipartimento politiche migratorie dell'Italia dei Valori, annuncia l'adesione dell'Idv Umbria alla campagna "L'Italia sono anch'io", raccolta di firme per due proposte di legge di iniziativa popolare. Oltre al diritto di voto, l'altra proposta riguarda la riforma della legge per rendere più facile l'acquisizione della cittadinanza, in particolare da parte degli stranieri nati in Italia o di coloro che frequentano un corso scolastico qui da noi.

“La differenza tra cittadini italiani e neoarrivati va superata - sostiene Di Pietro - consentendo a questi ultimi di votare alle elezioni amministrative (comunali, provinciali, regionali), dopo 5 anni di regolare permanenza in Italia. I dati parlano chiaro: i minori figli di immigrati presenti in Italia sono quasi un milione, le persone di seconda generazione sfiorano le 650 mila unità, (italiani di fatto ma senza cittadinanza), gli iscritti a scuola hanno raggiunto l'8 per cento della popolazione studentesca. Numeri che rendono inappropriata la normativa sullo jus sanguinis (è italiano chi nasce da genitore italiano), tipica dei Paesi a forte emigrazione, da commisurare sullo jus soli (è italiano chi nasce in Italia), come avviene nel resto d'Europa.

L'Idv Umbria, nel rispetto dei valori costituzionali di eguaglianza e non discriminazione, aderisce alla campagna "L'Italia sono anch'io", per tutelare i diritti dei neoarrivati e favorirne l'integrazione nella vita democratica. L'iniziativa sarà presentata a Perugia dal comitato locale con una conferenza stampa presso la Sala della Partecipazione a Palazzo Cesaroni, mercoledì alle 11,30.
 

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