PERUGIA - Da quando è scoppiato lo scandalo della penetrazione mafiosa e criminale nella nostra regione, anche se le notizie arrivano al pubblico scarse e frammentarie, ci sembra che tutta la faccenda stia assumendo aspetti oltremodo inquietanti.

In questi giorni è caduta, per fortuna, la patina di regione tranquilla descritta, dopo le elezioni, dalle nuove Giunte di destra: un territorio ora in ripresa, una Città che ha invertito la tendenza negativa, in forte sviluppo, sia al centro storico che in periferia.

Invece risulta a tutti evidente il forte malumore che esprimono intere comunità cittadine per l’aggravarsi dei problemi ne affrontati ne mai risolti.

Quando dalle intercettazioni si apprende che si arriva a minacciare di morte testimoni di processi importati, siamo al penultimo stadio della criminalità. Inoltre è molto sorprendente come le Istituzioni umbre hanno accolto la notizia: minimizzare, sopire, non parlarne più.

Ci domandiamo: dove è finito il furore moralizzatore che ha caratterizzato, durante le campagne elettorali, per mesi e mesi i responsabili delle ripetitive e ossessive campagne scandalistiche a proposito di concorsopoli?
E questo nonostante che quello della criminalità è senza dubbio un problema gravissimo, superiore a tutti gli altri, da mai sottovalutare.

Sarà un caso che nelle linee programmatiche proposte al consiglio regionale dalla Presidente le parole partecipazione, cooperazione, sviluppo e sindacati, non hanno avuto nessuna rilevanza?

Inoltre ci appare alquanto strano ed inquietante che nelle numerose pagine di buoni propositi enunciati sia stato omesso del tutto il problema gravissimo della criminalità che sta penetrando i suoi rami sia nel traffico di droga, nell’economia e in politica, ovunque?

In altre regioni, in simili casi, sia il Sindaco che il Presidente della Giunta regionale sono scesi in strada con la popolazione: manifestazioni, cortei, documenti: in Umbria, invece, tutto tace.

È questa la tanto sbandierata svolta promessa per la nostra regione? A noi sembra che questo atteggiamento risponda solo alla logica del consolidamento del potere.

La Sinistra per Perugia rinnova l’auspicio rivolto a tutte le forze politiche democratiche e progressiste, alle liste civiche, al mondo del lavoro e dell’Università, all’associazionismo e ai sindacati per far fronte unico contro un pericolo che mette a repentaglio il vivere democratico ed altera le regole di un armonico e sano sviluppo industriale e sociale.

Giuseppe Mattioli

 

 

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