PERUGIA - “L’attacco del Governo al diritto degli italiani ad avere una casa è un fatto e non mera fantasia, afferma l’Assessore regionale Stefano Vinti. Nel Decreto Sviluppo sono contenute una serie di norme che contribuiranno allo smantellamento dell’edilizia residenziale pubblica e nel maxi emendamento, che verrà portato dal Presidente del Consiglio alla riunione del G20, troviamo una ulteriore conferma: dismissione e valorizzazione del patrimonio pubblico per un valore di 5 miliardi l’anno per tre anni”. “E non finisce qua, continua Vinti. Una norma ad hoc permetterebbe alle Regioni e agli Enti Locali di aggirare l’obbligo attualmente esistente per cui “l’alienazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica è consentita esclusivamente per la realizzazione di programmi finalizzati allo sviluppo di tale settore”. Di questo passo costringeranno gli amministratori a scegliere tra casa e trasporto pubblico, o tra casa e servizi sociali”.

“Come si potrà risolvere il problema degli sfratti in aumento, previsti in 220.000 nei prossimi tre anni?, si domanda Vinti. In Umbria il dato per il 2011 è di circa 900. E con le 650.000 domande di famiglie che avrebbero diritto ad una casa ma che restano inevase? Di queste ve ne sono 6.000 di cittadini umbri. Questi dati ci dicono una sola cosa: di case popolari ne servono di più e non di meno”.
“In Italia esiste invece un enorme patrimonio pubblico in disuso. Perché, conclude Vinti, invece che continuare ad investire nel cemento, non si recupera e si destina alla residenza sociale, risolvendo così i drammatici problemi di tante migliaia di famiglie che non riescono a risolvere il problema della casa?”
 

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