ORVIETO - Segnali di ripresa per i vini di qualità, ma occhio ai prezzi. L’indicazione sulle prospettive dell’Orvieto arriva da La Carraia, storica azienda vinicola orvietana, nata nel 1988 dalla collaborazione tra la famiglia Gialletti, esperti viticoltori dell'Orvietano, e la famiglia Cotarella, winemakers di fama mondiale.

Famosa tanto per la produzione dei Bianchi quanto dei Rossi, La Carraia è ormai una affermata realtà, presente sui mercati nazionali e internazionali con le sue 500mila bottiglie all’anno. La distribuzione commerciale segue per il 70% le rotte estere: Stati Uniti, Germania, Asia. La restante produzione trova spazio nel mercato nazionale, in parte, nel settore ristorazione - enoteche e, in parte, nella grande distribuzione.

“Dopo la crisi degli ultimi due anni – afferma Mauro Gialletti che insieme al fratello Marco e alla collaborazione dell’enologo Riccardo Cotarella conduce l’azienda, fondata dal padre Odoardo – si assiste finalmente ad una ripresa, in modo particolare per quanto riguarda la domanda estera di vini di qualità. Un segnale positivo anche per l’Orvieto Superiore, sebbene nel mercato della Doc sia da segnalare un preoccupante livellamento al ribasso dei prezzi che non fa bene”.

“Vendere a prezzi stracciati – insiste Mauro Gialletti - è controproducente sia nel breve che nel medio termine e rischia di vanificare gli sforzi indirizzati a migliorare la qualità e il posizionamento dell’Orvieto sul mercato. In questo senso, sono iniziative positive tanto la richiesta della Docg per il Superiore - a dispetto del maggior impegno, soprattutto burocratico, che la denominazione richiederà alle aziende - quanto l’abbassamento della resa per ettaro. Un provvedimento naturale ed indispensabile, questo, in presenza di un’eccedenza di prodotto sul mercato che rischia di influire negativamente sui prezzi. Senza dimenticare che, non essendo l’Orvieto un vino particolarmente longevo, la presenza sul mercato di vecchie annate finisce per danneggiare anche la qualità del prodotto”.
 

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