PERUGIA – “La corruzione rappresenta purtroppo un fenomeno molto diffuso in Italia che si classifica in una posizione non ottimale nell’edizione 2016 del CPI, Corruption Perceptions Index di Transparency International. Va, inoltre, tenuto conto che i dati che emergono dagli archivi giudiziari sono parziali perché la corruzione è un tipo di reato sommerso, cosiddetto a cifra nera, nel senso che ciò che viene denunciato è solo una parte di quanto accade. Per quanto riguarda l’Umbria, possiamo affermare che la nostra regione se pur non immune dal fenomeno si trova in condizioni migliori rispetto ad altre regioni italiane. Lottare contro la corruzione è doveroso ma difficile. Occorrono delle buone leggi, anche leggi repressive, ma occorre anche diffondere la cultura del rispetto della legalità, la cultura di appartenenza allo Stato e alla propria Amministrazione. Iniziative come la giornata formativa promossa da Villa Umbra vanno in questa direzione ed è assolutamente meritoria”.

E’ quanto afferma Fausto Cardella, Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Perugia intervenuto stamani, 22 febbraio, insieme ad Anna Corrado, Consigliere del Tar Campania, durante il seminario “I reati contro la Pubblica Amministrazione” promosso dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica.

I lavori sono stati aperti dall’Amministratore Unico della Scuola, Alberto Naticchioni, che ha ricordato l’ultima edizione del CPI, Corruption Perceptions Index, presentata a gennaio da Transparency International insieme ad Anac: “La ventiduesima edizione dell’Indice di Percezione della Corruzione (CPI 2016) di Transparency International, che misura la corruzione nel settore pubblico e politico di 176 Paesi nel Mondo, vede l’Italia al 60° posto nel mondo, migliorando quindi di una posizione rispetto all’anno precedente. Sono stati compiuti in questi anni passi in avanti ma ancora c’è molto da fare sia sul piano della armonizzazione normativa sia sul piano culturale”. Al tal proposito Naticchioni ha ricordato l’importanza della legge 190 del 2012 che individua, in ambito nazionale, l’Autorità nazionale anticorruzione e gli altri organi incaricati di svolgere attività di controllo, di prevenzione e di contrasto della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione e richiamato l’attenzione sul ruolo del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza.  

In chiusura del suo intervento l’Amministratore Unico della Scuola ha ricordato i frequenti richiami del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e gli ammonimenti di Papa Francesco sullo scandalo della corruzione, citando la riflessione del Pontefice: “La corruzione è diventata naturale al punto da arrivare a costituire uno stato personale e sociale legato al costume, una pratica abituale nelle transazioni commerciali e finanziarie, negli appalti pubblici, in ogni negoziazione che coinvolga agenti dello Stato. E’ la vittoria delle apparenze sulla realtà e della sfacciataggine impudica sulla discrezione onorevole”.

L’evento formativo, ospitato dalle ore 9 a Villa Umbra, è stato occasione per fare il punto sulle principali fattispecie di reati contro la PA, sulle responsabilità previste in tema di prevenzione della corruzione e di trasparenza nella P.A., sull’azione di Anac.

“La disciplina in tema di prevenzione della corruzione – dichiara Anna Corrado – rappresenta un’opportunità per le Amministrazioni,  per un rinnovato rapporto con il cittadino. Tra i protagonisti della prevenzione della corruzione sicuramente Anac svolge un ruolo fondamentale, anche nell’aiutare le Amministrazioni a risolvere le criticità che l’applicazione della disciplina inevitabilmente pone. In tal senso va considerato il potere regolatorio e di vigilanza che la legge prevede. Gli strumenti normativi ci sono, i soggetti pure: è importante sottolineare, al riguardo,  anche il ruolo dei Responsabili della prevenzione della corruzione che operano all’interno delle singole amministrazioni e che rappresentano la prima linea nell’azione di contrasto alla corruzione”.

L’iniziativa formativa, rivolta a Sindaci, Amministratori pubblici, Segretari comunali, Comandanti di Polizia Locale, Responsabili anticorruzione e trasparenza, Responsabili Uffici Tecnici e Protezione Civile, Direttori Amministrativi e Direttori Generali del comparto Sanità, ha registrato 130 iscritti provenienti non soltanto dall’Umbria ma anche da Toscana e Marche. Tra i presenti numerosi rappresentanti delle Forze dell’Ordine e il Direttore della Casa Circondariale di Capanne. 

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