"Dopo il disegno di legge per eliminare le zone di rispetto limitrofe ai parchi naturali, afferma in una nota la Federazione dei Verdi dell'umbria, ora un nuovo attacco alle norme di tutela ambientale e paesaggistica. Una precedente norma regionale stabiliva in 500 metri la distanza minima da un bene censito come di interesse storico o come bene vincolato come monumento, per costruire impianti a biomassa vegetale. Con delibera regionale N. 494 del 07--05--2012 la distanza di salvaguardia è stata ridotta a 300 metri. Addirittura venivano evidenziate criticità legate alla numerosità degli edifici tutelati. Ossia è un fatto negativo avere troppi edifici di pregio, di interesse storico e monumentale. Anche la tutela dei coni visivi è stata individuata comre fatto negativo e si accusano i comuni di aver censito quasi sempre edifici di dubbio interesse storico, architettonico e culturale. Abbiamo tradotto questo concetto perchè la sua scrittura originale recita: I Comuni hanno, non sempre, individuato beni anche di dubbio interesse storico, architettonico e culturale. All'estensore bisognerebbe assegnare un premio per la miglior dicitura in politichese burocratico".

"Ancora nella delibera N. 494 si stabilisce, secondo la nota della Federazione dei Verdi dell'Umbria,  che si possono costruire impianti a biomassa anche a distanza infereriore ai 300 metri se nella zona ci sono già elementi di degrado dal punto di vista ambientale e paesaggistico. I due assessori all'ambiente e alla cultura Rometti e Bracco rappresentano un pericolo per le prospettive di sviluppo turistico legate all'ambiente e al paesaggio ma si caratterizzano per la ripetuta vicinanza alle esigenze dei gruppi industriali che speculano sul territorio per accaparrarsi i cospicui incentivi elargiti dalla legge sulle energie rinnovabili e che sono pagati da tutti i cittadini con la treattenuta del 7% sull'ammontare delle bollette dell'energia elettrica".

"Ribadiamo che l'energia prodotta dalle biomasse coltivate appositamente per essere utilizzate negli impianti, conclude la nota, non appartiene alle campo delle energie rinnovabili come il solare, l'eolico e l'idraulico. E' pura e semplice speculazione. Comunque come Federazione dei Verdi impugneremo questa delibera davanbti al Tar Umbria tramite l'avvocato Emma Contarini".

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