PERUGIA - La Commissione europea ha annunciato oggi la nomina del professor Maurizio Oliviero, ordinario di Diritto pubblico comparato all'Universita' di Perugia, delegato del rettore per l'orientamento e presidente dell'Adisu, quale Erasmus ambassador for Italy. L'insediamento, insieme a quello dei rappresentanti degli altri Paesi, avverra' nel gennaio 2012, sotto la presidenza danese, in occasione dell'inizio delle celebrazioni per i 25 anni del programma Erasmus.

La candidatura del professor Olivero, presentata dall'Universita' degli di Perugia, che ne riferisce in un comunicato, ha superato tre livelli di giudizio, con l'ultimo che ha visto in lizza, a livello italiano, 87 proposte . ''Per me e' motivo di soddisfazione personale - spiega Oliviero -, ma soprattutto e' un premio all'attivita' svolta dall'Ateneo di Perugia sul fronte dell'internazionalizzazione e della mobilita' degli studenti, settore che vede il nostro Studium fra i primi in Italia. Sulla decisione della Commissione europea ha pesato il fatto che sono stato uno dei pionieri dell'Erasmus, oltre al mio curriculum. Fondamentale, pero', e' stato anche il riconoscimento per come l'Universita' degli Studi di Perugia opera nel settore delle relazioni internazionali sotto la spinta del rettore Bistoni e della professoressa Elda Gaino, delegato per l'internazionalizzazione: un ambito che rappresenta un'autentica eccellenza per il nostro Ateneo''.

Oliviero ricorda quindi come, venti anni fa, sia stato studente Erasmus in Spagna, ad Alicante, per preparare la sua tesi di laurea sulla riforma del Senato in Spagna. ''Fu, allora, un'esperienza che mi cambio' la vita - aggiunge -: mi proietto' in una dimensione internazionale che e' risultata fondamentale per la mia formazione e la mia crescita. La mobilita' universitaria, a mio avviso, e' un elemento fondamentale per i giovani e in qualita' di Erasmus ambassador for Italy mi impegnero' perche' sia aumentata e migliorata. Puo' offrire un grande supporto anche in questa fase di trasformazione delle universita' e dar vita ad una forte rete universitaria internazionale. Non piu' studenti stanziali, ma itineranti, che si iscrivono in un Ateneo, ma che poi danno esami e maturano esperienze in altre Universita' in Europa. Con un doppio beneficio: resteranno a galla gli Atenei maggiormente competitivi, avremo dei giovani con una concreta cittadinanza europea''.

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