UniPg - A Lettere salta la discussione di laurea a 4 studenti. Tesi fasulle?
di A. T. -
PERUGIA - Si chiama “Istruzioni per la compilazione dell’elaborato triennale/tesi magistrale”, nel titolo “Dai Regolamenti didattici”, e prevede il blocco della discussione della tesi di laurea in caso di violazione del diritto di cpyright che tutela il merito di "chi si impegna affinchè la propria tesi vada ad arrichhire la cultura della collettività".
A renderlo noto è l'associazione studentesca Alleanza Universitaria, che accende i fari su un caso particolare e con un finale tutto fuorchè "lieto".
La questione riguarda quattro studenti del corso di laurea in Scienze della Comunicazione a cui ieri è stato impedito di discutere l'elaborato finale proprio su applicazione dei contenuti stabiliti dalle "Istruzioni" (pagine 7 e 8 del link http://www.scicom.unipg.it/pages/DOCUMENTI/informazioni%20per%20i%20laur...) dove si parla espressamente di "plagio" ormai diffuso grazie all'utilizzo di fonti internet che "vanifica lo scopo didattico della tesi e costituisce reato".
Secondo Alleanza Universitaria il provvedimento è giusto ma allo stesso tempo "drammatico e profondamente scorretto -scrivono dall'associazione- perchè tale informazione agli studenti è stata fornita il giorno stesso della discussione, occasione che, come noto, rappresenta una cerimonia, anche familiare. Ancora più drammatico per chi, studente fuori sede, ha fatto spostare amici e parenti a Perugia per una laurea che poi non c'è stata".
Sorgono quindi molti dubbi sull'operato della commissione che ha preso in visione le tesi e Alleanza Universitaria annuncia, tramite i propri rappresentanti, se i fatti cosrrisponderanno al vero, spiegazioni al Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia.
Mercoledì
06/07/11
18:43
Certo, ci manca solo l'informazione "non copiare la tesi". Dopo quella di guardare prima di attraversare la strada.
Mercoledì
06/07/11
21:21
Ma le tesi non devono essere seguite da dei docenti... Quali provvedimenti sono stati presi nel caso si trattasse di tesi copiate?
Giovedì
07/07/11
08:42
Drammatico e profondamente scorretto? E non e' scorretto nei confronti dei laureandi che si impegnano, copiare la tesi? La responsabilita' dei disagi subiti dai parenti devono assumersela coloro che hanno tentato di fregare relatore e commissione, non chi si e' accorto del reato commesso e speriamo che invece di lamentarsi, abbiano coscienza di studiare. Il relatore controlla la tesi ma e' chiaro che un plagio non e' facile da individuare, quando si tratta del plagio di un'altra tesi di laurea.
Giovedì
07/07/11
15:50
"non avrebbero discusso la propria tesi per violazione del diritto di copyright".
Questa rappresentazione delle cose è falsa, e quindi fuorviante.
Chi scrive era componente di una delle commissioni di laurea "incriminate".
Vorrei chiarire che la violazione del copyright non è il punto in questione. Qui si tratta, né più né meno, del ...reato (cioè di un comportamente con una specifica rilevanza sul piano penale) di PLAGIO. Non è in questione lo sfruttamento dell'altrui creatività autoriale (copyright), ma la truffa che consiste nel far passare una creazione altrui come PROPRIA (PLAGIO). Tale comportamento, se si verifica con riferimento alla stesura delle tesi di laurea, integra una specifica fattispece di reato (legge n. 475 del 1925).
Pertanto, sostenere che gli studenti siano stati maltrattati o vessati perchè "avvertiti il giorno della discussione" è semplicemente ridicolo. Sia perchè agli studenti è data specifica informazione (mediante il vademecum citato dalla stesso comunicato di Alleanza universitaria), e più in generale perchè gli studenti sanno perfettamente che la tesi non può essere copiata !!!! Difendersi sostenendo "di non sapere" (non sapevo che fosse vietato copiare la tesi) è francamente inaccettabile.
Quanto alla "drammatica" circostanza per cui la cosa è emersa in sede di discussione (con parenti ed amici al seguito), non voglio spendere troppe per sottolineare (e mi stupisco di doverlo fare) che ciò è integralmente responsabilità di chi si è infilato in tale situazione con le proprie mani, e non certo della commissione di laurea. La quale, anzi, ha avuto la premura (non dovuta) di consigliare lo studente di non presentarsi in sede di discussione, ché altrimenti avrebbe dovuto bocciarlo e segnalare il fatto all'autorità giudiziaria.
La difesa dei diritti degli studenti è cosa sacrosanta. Qui, però, si trattava solo e semplicemente di far valere dei doveri (altrettanto sacrosanti), tra l'altro tra i più pregnanti tra quelli che caratterizzano il percorso formativo di uno studente universitario. L'insistere nella difesa delle ragioni (quali?!) di chi ha tradito la fiducia dei docenti, dei compagni di corso, degli studenti tutti, della propria famiglia e dei propri amici (oltre ad aver gravemente violato la legge), appare a chi scrive del tutto incomprensibile.
Benedetto Ponti
7/7/2011