“L’annunciato mancato pagamento della quattordicesima ai lavoratori di 'Umbria Tpl' è un’ulteriore criticità per una regione che vede sempre più famiglie in difficoltà economica ed impossibilitate a far fronte ai propri impegni”. Così Andrea Lignani Marchesani (Pdl) che sottolinea come non sia “accettabile da parte di una azienda comunicare, solo tre giorni prima dell’erogazione, il mancato pagamento di detta mensilità”. L'esponente del Pdl annuncia sull'argomento la presentazione di una interrogazione a risposta immediata, cui auspica che “finalmente la Giunta regionale  risponda al più presto, segnatamente nella seduta del Consiglio regionale convocata il prossimo 31 luglio e con all’ordine del giorno il  'question time'”.

Lignani Marchesani rileva poi che tutto ciò accade mentre da un lato “sugli organi di informazione si decantano gli utili di esercizio di 'Umbria TPL'”,  dall’altro “non si dà risposta ad atti ispettivi e a richieste di chiarimenti del sottoscritto, che ponevano in anticipo (già dallo scorso inverno) il problema del possibile mancato pagamento della tredicesima e, proprio nelle scorse settimane, delle quattordicesima”.

“Troppo facile ora  per manager super-pagati – continua il consigliere regionale del Pdl -, scaricare tutte le difficoltà sul non aver incassato i crediti di Regione Lazio e Comune di Roma, proprio perché l’apertura del mercato laziale è stata considerata il 'fiore all’occhiello' dell’attuale massima dirigenza della holding regionale. Non è più prorogabile, in un contesto di crisi, non affrontare con forza anche la questione delle retribuzioni dirigenziali. Un management che aumenta il costo dei biglietti 'su ferro' e non paga le quattordicesime ai dipendenti – conclude Lignani Marchesani - deve vedere decurtate, nella parte variabile, le proprie retribuzioni. E, ancora, non è più accettabile che personale dirigente collocato in pensione venga richiamato in servizio con contratti faraonici”.

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