PERUGIA - Tutto pronto al Santa Giuliana per un concerto che si preannuncia indimenticbile. Stasera è di scena la leggenda della sei corde che presenta la sua ultima fatica in studio "Guitar heaven: the greatest guitar classics of all time".

Una rilettura dei classici della storia del rock, da "Whola lotta love" dei Led Zeppelin a "Riders of the storm" dei Doors, passando per "Little wing" di Jimi Hendrix e "Back in black" degli AC/DC e "Smoke on the water" dei Deep Purple.

Era il 1969, e di Santana era appena uscito il disco di esordio, laconicamente intitolato Santana. Era il primo esempio (ma nessuno allora lo sospettava) di world music, di un suono che volava oltre i confini convenzionali dei generi codificati. Il rock-blues statunitense e il suono latino del Centro America. Ma anche qualcosa di più.

Icona della chitarra, inventore di una visionaria via latina al rock che risale addirittura ai tre giorni di love peace & music di Woodstock.

Era una libera, talvolta mistica, ricerca di una spiritualita' senza gabbie. Santana suonava rock e blues, a San Francisco dove si era stabilito, ma era un messicano figlio di un virtuoso di mariachi, e quel suono se lo portava nel dna. La fusione che riuscì a compiere dei due generi fu, e resta, unica.

La sua carriera ci racconta di 90 milioni di dischi venduti, di oltre 100 milioni di spettatori ai suoi tour, di 10 Grammy e, praticamente dovuta, dell' iscrizione alla Rock & roll Hall of fame. Negli ultimissimi anni, a partire dal 1999, quando uscì il celebratissimo Supernatural, il percorso artistico di Santana ha vissuto una nuova impennata.

Santana è anche beneficenza: per ogni tagliando venduto sarà donata la somma di 0,70 centesimi alla Fondazione Milagro, l'organizzazione benefica fondata dallo stesso Santana nel 1998, per sostenere i bambini orfani di tutto il mondo.

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