“Voglio sperare che si tratti soltanto di una cattiva interpretazione della documentazione inviata al ministero, perché altrimenti l’esclusione di Umbria Jazz dai finanziamenti ministeriali sarebbe soltanto pretestuosa e quindi da contrastare duramente ed in tutte le sedi possibili.” L’assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco ricostruisce il percorso che avrebbe portato il ministero dei beni ed attività culturali ad escludere la manifestazione umbra dall’elenco delle iniziative finanziate dal fondo unico per lo spettacolo (fus), ed esprime tutta la sua contrarietà verso questa decisione che sarebbe stata presa dal ministero.

 

“L’esclusione della manifestazione, sottolinea l’assessore, sarebbe motivata dal cambiamento di natura giuridica avvenuto nella Fondazione Umbria Jazz, prassi per altro spesso e lungamente accettata nelle valutazioni dello stesso ministero. La regione dell’Umbria, nel 2008, proprio per assicurare maggiore stabilità e sicure prospettive alla manifestazione di Umbria Jazz, con la Legge regionale 21 del 2008, trasformò la vecchia fondazione in Fondazione di partecipazione aperta al contributo dei privati, mantenendo, d’altra parte, la continuità della manifestazione stessa. Una continuità dimostrata dal fatto che dal 1973, ininterrottamente, Umbria Jazz viene realizzata con enorme successo grazie al prezioso contributo del direttore artistico Carlo Pagnotta e dei suoi collaboratori. Che si tratti di una motivazione pretestuosa, continua Bracco, è dimostrato anche dalle contraddittorie motivazioni con cui lo stesso ministero ha rigettato la domanda di contributo di Umbria Jazz - manifestazione estiva per il 2010 e per il 2011 e per il 2012 anche per la sua  edizione invernale, umbria jazz winter.  Nel 2010 e nel 2011 hanno negato il contributo finanziario a Umbria Jazz sulla base di una valutazione negativa della qualità artistica della manifestazione. Un’aberrazione. A seguito della quale, continua l’assessore Bracco, scrissi al Ministro Ornaghi per rivendicare, al contrario, la qualità altissima dell’evento – che Renzo Arbore e i più riconosciuti musicisti italiani non hanno dubbi nel definire ‘un eccellenza del nostro paese’ – ed espressi la nostra ferma contrarietà anche in un incontro con il direttore generale de dipartimento dello spettacolo”.

 

“Nel 2012, sottolinea Bracco, non potendo addurre in maniera credibile una valutazione negativa della qualità artistica di Umbria Jazz, il ministero avrebbe deciso di non ammettere nemmeno alla fase di valutazione la domanda di contributo, eccependo una mancanza di continuità della manifestazione (art. 4 del DM del 2007) e il fatto che Carlo Pagnotta non ne sarebbe direttore artistico in esclusiva (art. 12) ma ‘in comproprietà’ con Umbria Jazz Winter. Valutazione a dir poco paradossale, visto che la manifestazione orvietana altro non è che una costola della stessa Umbria Jazz. Perché tal vizi, riscontrati nel 2012, non sono stati sollevati nei due anni precedenti? E’ evidente dunque che qualcosa non ha funzionato nell’istruttoria della domanda e nelle valutazioni della commissione consultiva per la musica, conclude l’assessore, visto che sono convinto che un Ministro colto e raffinato come Ornaghi non possa essere così disattento alla musica jazz ed in particolare ad Umbria Jazz che è una delle manifestazioni più importanti nel panorama mondiale e che sicuramente rappresenta un veicolo promozionale altissimo per la promozione dell’Umbria e dunque della cultura italiana”.

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