Tre elementi sono emersi con decisione al dibattito “Quale sinistra per l’Umbria e per Perugia”, organizzato dall’associazione culturale Umbria Left e tenuto nella Sala Conti della Cgil di Perugia: la volontà di procedere a una composizione unitaria, di dotarsi di un programma comune efficace per proporre concretamente misure che fermino e invertano il declino dell’Umbria, di presentarsi alle elezioni amministrative comunali, provinciali e regionali come forza autonoma. Ciò, letto in controluce, significa che al momento la scelta è quella di non fare accordi con il Pd, che con il renzismo ha imboccato la strada di un partito centrista, corrispondendo a interessi che non sono quelli principali di una moderna forza di sinistra. A cominciare da una profonda e forte battaglia contro gli intollerabili livelli di disuguaglianza, che significano maggiori ingiustizie, maggiori rendite di posizioni e quindi minore funzionamento del cosiddetto ‘ascensore sociale’, in Italia di fatto ormai bloccato.

Il dibattito è stato aperto da una relazione del giornalista economico Giuseppe Castellini che, dati alla mano, non solo ha dimostrato che l’Umbria è in gravissimo declino (il Pil medio per abitante, che nel 1995 era superiore del 3,5% al dato nazionale, oggi è inferiore del 12,5%, il che significa che l’Umbria ha perso circa 16 punti percentuali di reddito medio per abitante rispetto al dato nazionale, che peraltro è andato molto male), ma che è la regione da cui - percentualmente – se ne vanno di più i giovani tra 25 e 40 anni. Non solo, ma è tra le regioni italiane in cui, nel periodo della crisi, la disuguaglianza è cresciuta di più, pur restando inferiore al dato medio nazionale.

Stefano Vinti – La parte più propriamente politica dell’incontro è stata aperta da Stefano Vinti, membro dell’associazione culturale Umbria Left, che ha anche condotto il dibattito. Vinti ha sottolineato la necessità che la sinistra dialoghi profondamente al suo interno, in tutte le sue articolazioni, per arrivare a una prospettiva unitaria e a un impegno unitario. In questo senso l’iniziativa di Umbria Left vuole fare da catalizzare di un processo che appare ormai indispensabile. Vinti ha anche avvisato di non liquidare il cosiddetto ‘populismo’ come un fenomeno negativo. “Il populismo, in vari momenti storici – ha detto Vinti – ha svolto un ruolo positivo e, semmai, dobbiamo comprenderne le ragioni attraverso un’analisi seria e senza pregiudizi”. Quanto alle elezioni francesi, Vinti ha detto che la sinistra italiana si dovrebbe interrogare sul fatto di appoggiare o meno Macron al ballottaggio e ha indicato come elemento di riflessione l’ottimo risultato di Melenchon e del suo programma, assai radicale.

Lamberto Bottini – Il rappresentante di Articolo Uno – Movimento democratico e progressista, Lamberto Bottini, si è detto d’accordo su un confronto politico e programmatico che porti la sinistra umbra a rappresentare un punto di riferimento importante per ceti e forze sociali alle quali oggi manca un punto di riferimento. Bottini ha evidenziato come, oggi, il Pd sia qualcosa completamente diverso dal soggetto politico riformista e di sinistra che era stato tratteggiato alla sua nascita. La scissione si è resa indispensabile, anzi è stata provocata dalla negazione alla radice del progetto originario del Pd.

Oscar Monaco – Il segretario regionale di Rifondazione comunista ha centrato il suo intervento sull’analisi dell’attuale conflitto sociale, individuando il nemico principale di una società migliore non non nel populismo, che è una forma di quel conflitto, ma nelle politiche neo liberiste e deregolatrici che hanno disgregato la coesione sociale e presentato la faccia peggiore del capitalismo. Disponibilità a un percorso di convergenza e di unità politico-elettorale, ma nella convinzione che, sia in Regione che a Perugia come in tutte le altre realtà, la sinistra deve presentare sue candidature autonome, senza alleanze con il Pd. Necessità di individuare subito un candidato per il Comune di Perugia, con Monaco che ha avanzato il nome del professor , tra le bandiere umbre del vittorioso referendum del 4 dicembre scorso contro la controriforma renziana della Costituzione, riletta in chiave accentratrice, oligarchica e conservatrice.

Giuseppe Mattioli – Il rappresentante de “La Sinistra per Perugia” ha condiviso la necessità di un percorso unitario della sinistra, affermando la centralità della mobilitazione e della presenza territoriale. Ha attaccato la giunta Romizi per il suo immobilismo, ma ha affermato che Boccali alle scorse elezioni ha perso perché, nel secondo mandato, lui e la sua giunta hanno governato male, in modo autoreferenziale, ignorando peraltro i tanti segnali che arrivavano dalla società perugina. Mattioli ha espresso tutta la sua delusione per la presidente della Regione, Catiuscia Marini, definendo “quasi vergognosa” la giunta regionale nata dopo la “quasi sconfitta” alle ultime elezioni regionali.

Elisabetta Piccolotti - La rappresentante di Sinistra italiana ha affermato di condividere pienamente la necessità di un percorso comune, tra le forze della sinistra, che individui un programma efficace e i candidati più adatti e capaci di coagulare consensi. Ha evidenziato che la sinistra ha bisogno di lanciare il suo programma, in cui in cima a tutto deve esserci il lavoro e la forte riduzione delle disuguaglianze, in un modo che arrivi a toccare le corde emotive delle persone. Il livello emotivo per Piccolotti è importantissimo e spesso è il discrimine tra il successo e l’insuccesso elettorale di una proposta. Ha infine affermato che una forza di sinistra, ai ceti che basano la loro ricchezza sulla rendita e sullo sfruttamento, deve fare anche un po’ di paura.

Filippo Ciavaglia - Il segretario provinciale della Cgil di Perugia ha svolto un’analisi sulla situazione economica del Perugino e dell’Umbria, rilevando tutti gli elementi di una declino di cui non si vede la fine. Ha riflettuto sulla capacità dei corpi sociali intermedi di rappresentare, incanalare e dare una prospettiva al disagio delle persone, rilevando le difficoltà del sindacato a svolgere questo ruolo cruciale indebolito il quale tutto si disperde senza condensare in proposte, speranza, programmi. Ha evidenziato l’importanza innanzitutto “che ci sia una sinistra” e che in essa prevalgano le spinte all’unità d’azione, per non disperdere l’efficacia politica. Da qui la sollecitazione all’associazione Umbra Left perché continui a organizzare “appuntamenti di confronto come questo”.

Nel dibattito è intervenuto tra gli altri l’ex senatore ed ex comunale di Perugia Leonardo Caponi, dicendosi d’accordo con Monaco sulla necessità di individuare un candidato sindaco della sinistra per il Comune di Perugia. Si è poi detto d’accordo sul fatto che la sinistra debba presentarsi in autonomia, senza accordi con il Pd, sulla base di un programma ben preciso. Sul palco degli interventi anche Vasco Cajarelli, dirigente della Cgil dell’Umbria, che ha evidenziato come sia il momento del rilancio dell’iniziativa politica della sinistra puntando anche su facce nuove e spendibili, tra cui ha indicato Maurizio Landini.

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