PERUGIA - L’accelerazione elettorale, con la conseguente insussistenza politica manifesta, unita all’assenza di regole chiare e trasparenti ha prodotto l’esatto opposto da quanto professato dai suoi creatori (grillo e casaleggio). Quello che in origine doveva essere un Movimento ispirato all’autodeterminazione dei comuni e dei territori si è velocemente trasformato in una macchina amorfa e burocrate senza trasparenza e senza democrazia, che inevitabilmente ha sfociato in pressappochismi e furbescherie della peggior fattezza ed ipocrisia.

Quell’uno vale uno tradotto in ‘morte tua vita mia’ affidato a mascalzoni e furbetti del quartierino che forti della loro comitiva, cricca o famigliola hanno dribblato goffamente la partecipazione e la democrazia autoproducendo liste comunali in grande fretta ed in gran segreto, approfittando dell’inesistenza di uno staff nazionale degno di un elettorato che nel 2013 ottenne oltre 8 milioni di voti. In ogni città si è potuto assistere alla distruzione dei meetup partecipati sostituendoli con riunioni segrete, sponsorizzate da parlamentari di pessimo rango. Foto di eventi finti o taroccati, gogna mediatica sul nulla, presentazioni dei candidati con foto di vent’anni fa e curricula inventati. Il colpo finale, che ha definitivamente smascherato la credibilità del Movimento, è avvenuto in gran silenzio durante la selezione dei candidati per il Parlamento Europeo dove la Server Farm della Casaleggio e Co. non si è degnata neanche di pubblicare i risultati completi e trasparenti delle primarie (prontamente battezzate dalla ex-base come Buffonarie).

Nella nostra Umbria abbiamo assistito attoniti ed increduli alla certificazione della lista Perugina dell’unico MeetUp che ha prodotto una lista segreta e non partecipata, impedendo di fatto ad un altro gruppo cittadino di confrontarsi con primarie aperte, almeno sui candidabili. A Terni stesso film, ma senza concorrenti. Negli altri comuni si sfiora il ridicolo con gruppi condominiali che si presentano alle elezioni sperando di cavalcare il simbolo ed il precedente risultato elettorale. Non sanno, nella loro pochezza politica prima che civica, che nei comuni non si vota per protesta, per il semplice fatto che il giorno dopo in quei comuni ci mandi a scuola i tuoi figli ed i tuoi nipoti. Non è certo il caso di affidare le loro vite, e quelle future, a delle comitive estratte a sorte. L’effetto ‘voto di protesta’ a cui abbiamo assistito nel 2013 non è replicabile né auspicabile per i comuni per il semplice fatto che le persone che vai a votare le devi conoscere e ti devi fidare. Ora puoi anche fidarti di cricche clientelari per interessi personali, acquisiti o auspicabili, ma non puoi certo affidare la tua collettività a degli emeriti sconosciuti o peggio. Molti elettori del 5 Stelle hanno conosciuto le donne e gli uomini che prima delle nazionali 2013 erano attivi sul territorio con idee e progetti condivisibili ed è forse anche per questo che il precedente voto nazionale è andato oltre le aspettative.

Ma ad oggi quelle donne e quegli uomini che hanno contribuito e sostenuto i principi fondativi del 5 stelle non fanno più parte del Movimento. In primo luogo perché il Movimento si è trasformato in altro, sconosciuto e reazionario, in secondo luogo perché quei principi di partecipazione, democrazia e trasparenza sono stati traditi dal Capo Politico autopromosso senza nessuna votazione – congressuale o web-cialtronesca poco importa. D’altro canto già le precedenti elezioni comunali hanno dimostrato che il 5 stelle non riesce a sfondare il tetto del 3% e nelle regionali sarde, dove nel 2013 aveva ottenuto quasi il 30%, hanno addirittura desistito dal presentare una lista. L’esempio Catania e Palermo, roccaforti nel 2012, non sono arrivati al 2,5%. Parlate con i vostri candidati prima di votarli così non avrete la brutta sensazione del giorno dopo di aver perso il vostro tempo ed il vostro voto!

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