“Ho visto presenze motivate e respirato un clima positivo, direi di ottimismo, che, tenendo conto della complessiva situazione dell’economia, ci fa ben sperare per il futuro e comunque è l’atteggiamento di cui in questo momento ha bisogno il vino umbro e l’agricoltura in generale”. Lo ha detto l’assessore all’agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini, che stamani, al “Vinitaly 2012” apertosi a Verona, ha visitato il padiglione umbro, soffermandosi presso gli stands dei vari produttori, con i quali ha scambiato parole e riflessioni. Sono 50 i produttori umbri presenti in fiera (46 aziende e 4 consorzi), dei 68 organizzati nell’Associazione “Umbria Top”.

Un’atmosfera “positiva, fiduciosa”, dunque, per l’assessore Cecchini, da parte dei produttori e degli operatori, e anche da parte di un pubblico motivato, appassionato di vino, che ha affollato “Verona Fiere” e fatto registrare un buon numero di presenze anche nel padiglione Umbria. “Ho scoperto con piacere – ha detto l’assessore – che alcuni stands hanno unito all’immagine del vino quella di filiere importanti come il suino, le norcinerie e i formaggi, senza tralasciare ceramiche ed oggetti d’arte, dimostrando così di avere ben compreso il senso della strategia promozionale che presenta il vino come immagine ed ‘anima’ del territorio nell’integrazione di tutti i suoi aspetti”.

E di “Vino&Comunicazione” si è occupato un dibattito, svoltosi in mattinata nello “spazio eventi” del padiglione, al quale hanno partecipato la stessa Cecchini, Alessandro Regoli, direttore di “Wine News”, Chiara Lungarotti, presidente del Movimento del Turismo del Vino, Denis Pantini di “Nomisma” e Fabio Piccoli, esperto in comunicazione e promozione del vino. Regoli (direttore di “Wine News.it”, il quotidiano on line che raggiunge 30 mila “enonauti”, opinion leaders e professionisti del vino) ha sottolineato come, in un mercato caratterizzato da una forte esportazione, la promozione del prodotto e la sua conseguente riconoscibilità su mercati anche lontani rappresentano un fattore determinante. “Bisogna promuovere – ha detto Regoli -, attraverso sinergie comunicative che incrocino tutti gli strumenti mediatici a disposizione, intorno ad idee semplici, liberate dagli eccessivi tecnicismi che in passato hanno condizionato la comprensione di massa del vino, e incentrate sull’idea di territorio e sulla sua unicità”.

“C’è bisogno – ha sottolineato Regoli – di storie vere e di gente vera, che sappia raccontare i propri territori e la propria passione. L’Umbria – ha detto – è riuscita a costruire strategie comunicative di questo genere solo limitatamente a qualche territorio e produzione di eccellenza, e bisognerebbe fare di più, per promuovere l’Umbria del vino nel suo complesso”.

“Vino e turismo vanno di pari passo – ha affermato Chiara Lungarotti, presidente nazionale del Movimento del Turismo del Vino -, e sempre più la qualità del vino va accompagnata dalla riconoscibilità del territorio nel suo complesso e nella sua unità, dall’esaltazione delle sue peculiarità, accompagnato da un’efficace azione dei ristoratori e delle enoteche, da momenti di animazione culturale, come il Museo del Vino di Torgiano, che la nostra Cantina inaugurò, con lungimiranza, fin dagli anni Settanta”.
“La promozione e la commercializzazione del vino sono al centro del nostro nuovo Piano per la Vitivinicoltura, in corso di redazione con la collaborazione di ‘Nomisma’ – ha detto Fernanda Cecchini -, che sarà pronto entro l’estate, e dal quale ci aspettiamo una consistente ricaduta pratica per la soluzione dei problemi dei produttori in questi settori-chiave”.

È importante educare i consumatori al prodotto – hanno sottolineato Denis Pantini e Fabio Piccoli -, diffondere conoscenze mirate sui territori da cui il vino proviene, soprattutto in mercati lontani ed emergenti (come ad esempio quelli orientali, Cina in primis), che spesso ne hanno soltanto immagini sfocate e lacunose.

 

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