Ad oltre un anno dall’inizio della trattativa sulla omogeneizzazione con Umbria TpL e Mobilità, si è arrivati a partorire un protocollo di intesa che mette in evidenza la volontà dell’Azienda di voler scardinare tutti gli accordi esistenti ereditati dalle vecchie aziende e di mettere definitivamente in un angolo i lavoratori e il sindacato.
Per la Uiltrasporti dell’Umbria, il protocollo così com’è non è sottoscrivibile per i seguenti motivi:

1) L’azienda avrà “mano libera” in materia di organizzazione del lavoro. Infatti, il punto 10 del protocollo non prevede la contrattazione con il sindacato, ma in modo generico fa riferimento ad eventuali benefici derivanti da razionalizzazioni che potranno essere utilizzati per migliorare le condizioni del personale, una volta soddisfatte con carattere di priorità le esigenze del bilancio, (e questo sapendo già che non sarà possibile, come è stato confermato al sindacato in Regione lo scorso 13 febbraio). Che tipo di riflessi avrà questa concessione per la futura trattativa per il personale ferroviario?

2) L’accordo rischia di non essere esigibile dal punto di vista economico, poiché è legato alle necessarie certezze in merito alle risorse destinate al trasporto pubblico locale e al conseguente mantenimento dei servizi attualmente svolti, sapendo già che la Regione non garantisce le stesse risorse e che le Province e i Comuni prevedono forti tagli ai servizi.

3) Il punto 4 del protocollo prevede che l’azienda, nelle more della definitiva applicazione del processo di omogeneizzazione previsto con il 01/01/2013, potrà procedere autonomamente allo spostamento di personale dalla propria residenza ad altre, anche al di fuori del bacino di appartenenza con il mantenimento delle attuali competenze e le attuali normative fino a giugno 2012. Il dubbio è: da giugno in poi, cosa succederà?

La Uiltrasporti chiede all’azienda di riaprire la trattativa per affrontare e risolvere le problematiche evidenziate.
L’Azienda dovrebbe cercare di adoperarsi affinchè si superino le diverse posizioni, invece di incentivare le divisioni sindacali, al solo fine di utilizzare l’accordo come grimaldello per scardinare le ultime resistenze alla balcanizzazione del lavoro in Umbria TpL e Mobilità.
 

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