TERNI - Sei professionisti di ambito sanitario, tra medici, farmacisti, ingegneri biomedici e altre figure sono stati arrestati (cinque in carcere e uno ai domiciliari) dalla polizia di Terni per avere dato vita a un'associazione per delinquere finalizzata a truffare persone affette da gravi malattie degenerative. Circa 200 i casi al centro dell'indagine di pazienti affetti da Sla, Parkinson e altre patologie. In particolare gli investigatori ritengono che i sei, a vario titolo, avrebbero divulgato su Internet un protocollo medico rivelatosi in realtà di nessuna efficacia.

I sei, che agivano comunque tutti al di fuori di strutture pubbliche, proponeva a malati di patologie degenerative come Sla, sclerosi multipla, artrite reumatoide e Parkinson, terapie spacciate come miracolose e alternative alla medicina tradizionale (il protocollo Seven to stand), ma risultate prive di validità scientifica, costituendo così una presunta associazione a delinquere finalizzata alla truffa. 

In carcere sono finiti un avvocato, che aveva fondato l'associazione "Università popolare Homo&Natura", un farmacista di Rieti il quale avrebbe preparato i farmaci anche con sostanze provenienti dalla Cina, una fisioterapista del centro estetico "Forme di bellezza" di Terni, un medico odontostomatologo direttore sanitario della stessa struttura nella quale veniva applicato il protocollo, e un ingegnere biomedico che si occupava del rifornimento dei farmaci e della divulgazione del programma, prevalentemente su internet.
Almeno 240 i malati coinvolto ai quali venivano chiesti tra 2 e 4 mila euro.

L’assessore Barberini esprime apprezzamento per l'operazione della polizia

Esprime soddisfazione l'assessore regionale alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, per la brillante operazione compiuta dalla polizia di Terni che ha permesso di  smantellare un'associazione per delinquere finalizzata a truffare persone affette da gravi malattie neurodegenerative, divulgando attraverso Internet un 'protocollo medico' di nessuna efficacia.

Esprimendo apprezzamento per il lavoro compiuto dalla polizia, l'assessore ha "ringraziato" le forze dell'ordine "per aver posto fine a una vicenda vergognosa che speculava sulla salute e sulla fragilità di persone che vivono situazioni di estrema difficoltà".

L'assessore ha inoltre voluto evidenziare "che le figure professionali coinvolte nella truffa agivano tutte al di fuori di strutture sanitarie pubbliche", ribadendo che, "in Umbria, le corrette terapie per le malattie neurodegenerative vengono erogate attraverso le Usl".

Barberini ha infine ricordato che "nella nostra regione è massima l'attenzione verso le persone affette da malattie profondamente invalidanti come quelle neurodegenerative, così come si presta massimo ascolto ai bisogni delle famiglie di questi pazienti, e per migliorare servizi e percorsi di sostegno a loro favore, recentemente, sono stati istituiti due tavoli tecnici con esperti e rappresentanti delle maggiori associazioni umbre interessate".

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