L'Almanacco Barbanera compie 260 anni con il suo sguardo sull'anno futuro teso tra tradizione e attualità. Almanacco per antonomasia e patrimonio documentario dell'umanità, il Barbanera dal 23 ottobre sarà in tutte le edicole d'Italia e in libreria con l'edizione 2022, per dispensare mese dopo mese pratici consigli sul buon vivere quotidiano, ricette di stagione,  pillole di sapere e perle di saggezza, interpretando il desiderio diffuso di guardare con semplicità e ottimismo all’uomo e all'essenza delle cose del mondo.

 

Per festeggiare un compleanno così importante la Fondazione Barbanera 1762 ha aperto i cassetti dei suoi archivi storici e ha reso accessibile in rete, con un semplice click, la Collezione Barbanera dal 1762 ad oggi (www.barbanera1762.com). Sono circa 800 le pubblicazioni online, tra cui il prestigioso fondo Barbanera Unesco, la collezione di almanacchi e lunari Barbanera riconosciuta “Memoria del Mondo” quale simbolo universale della cultura almanacchistica, «un genere letterario che ha contribuito a creare la cultura e l’identità di intere nazioni prima dell’avvento delle più moderne forme di comunicazione di massa».  Il sito è stato realizzato grazie al progetto europeo Agenda Urbana del Comune di Foligno, e raccoglie la digitalizzazione dei documenti della Fondazione, realizzata in collaborazione con Archivi di Valore.

 

L'edizione dei 260 anni è stata presentata il 18 ottobre a Roma dal conduttore Federico Quaranta, Luca Baldini,  AD dell'Editoriale Campi, e M. Pia Fanciulli, responsabile di redazione delle Edizioni Barbanera. Presenti anche l'agronoma Isabella Dalla Ragione e Mauro Morosi, responsabili dello straordinario Orto giardino delle Stagioni, che accoglie la Fondazione e la sede editoriale: uno scrigno prezioso di biodiversità con semi e ortaggi rari o in via d'estinzione, frutti di archeologia arborea, fiori ed erbe officinali. Perché per vocazione il Barbanera esprime da sempre la sensibilità all'ambiente e ad un rapporto più sano e sostenibile con la terra; e in questo risiede anche quella modernità che lo accompagna e che convive con le buone pratiche della tradizione che tramanda.

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