I Finanzieri della Tenenza di Todi dopo due verifiche fiscali nei confronti di due bar, riconducibili alla medesima persona fisica, hanno individuato 25 soggetti risultati impiegati in maniera irregolare formalmente inquadrati quali “associati in partecipazione”.

In particolare, l’attività ispettiva, finalizzata al contrasto del sommerso d’azienda e di lavoro, ha consentito di svelare il particolare ed insidioso meccanismo di evasione contributiva operato dal datore di lavoro attraverso lo strumentale ed illegittimo utilizzo di contratti di associazione in partecipazione che effettivamente erano rapporti di lavoro dipendente.
Con l’adozione di tale tipologia contrattuale, assolutamente legittima al ricorrere delle condizioni richieste dalla legge, si garantiva il duplice effetto di occultare elementi nella dichiarazione dei redditi e di non effettuare alcuna ritenuta d’acconto IRPEF sugli emolumenti corrisposti ai “lavoratori associati”.

In definitiva, sul conto delle due società è stata complessivamente rilevata una base imponibile sottratta pari ad € 394.364, l’omessa presentazione delle dichiarazioni dei sostituti d’imposta - mod. 770-, la presentazione di dichiarazioni infedeli ai fini delle imposte sui redditi per la sottrazione di elementi attivi per circa € 410.000 e ai fini dell’IVA per circa € 250.000 nonché accertato il mancato versamento di ritenute d’acconto IRPEF per circa € 95.000 conseguenti alla corretta riqualificazione della tipologia contrattuale utilizzata.

Infine con riferimento agli elementi sottratti a tassazione una delle due imprese è stata tecnicamente qualificata come “evasore paratotale” in quanto i ricavi effettivamente conseguiti superavano del 50% i ricavi dichiarati al fisco.

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