Timbro con le impronte digitali per i furbetti del cartellino
PERUGIA - "Far timbrare i dipendenti pubblici umbri con le impronte digitali per controllare in maniera più approfondita ingressi e uscite dal turno di lavoro e scongiurare episodi di assenteismo come quello recente dei 'furbetti del cartellino' a Napoli": lo propone una mozione del consigliere regionale Marco Squarta (Fratelli d'Italia).
"La disposizione - spiega il capogruppo di Fdi - dovrebbe interessare medici, infermieri, amministrativi di asl e ospedali, ma anche dipendenti di enti locali come giunta regionale e assemblea legislativa. Il sistema di strisciare il tesserino magnetico e lasciare le proprie impronte - aggiunge Squarta - annulla la possibilità di cedere il cartellino a colleghi compiacenti".
Una proposta sulla quale si potrebbe riflettere, a patto però che valga anche per i pubblici amministratori e, già che si siamo, anche per i parlamentari nazionali, viste le esigue presenze in aula di senatori, deputati ed anche di consiglieri e membri di giunte che pure risultano regolarmente presenti, tanto da percepire al 100% le competenze e gli emolumenti loro spettanti.
Martedì
28/02/17
23:48
Si fa un gran parlare dei "furbetti" che timbrano ma non vanno a lavoro.
Credo che il problema sia anche un'altro, per certi versi anche più grave: mi riferisco a quei dipendenti pubblici che vanno al lavoro ma non lavorano, o se preferite non sono messi nelle condizioni di lavorare, oppure non sanno cosa fare o peggio fanno male e in tempi elefantiaci ciò che altri farebbero meglio e velocemente.
Spesso questi funzionari sono pure dotati di grande competenza, buona volontà e onestà intellettuale, alcuni ma......, per quelli che non sono formati o semplicemente sono svogliati? Chi li informa, chi li aggiorna, chi razionalizza i processi produttivi, chi controlla se vengono espletati secondo le specifiche, chi premia e chi sanziona, chi organizza efficacemente il lavoro?
Che le aziende pubbliche siano male organizzate mi pare scontato, basta vedere la farraginosità delle procedure studiate da se dicenti "esperti" (immancabilmente interni alle pubbliche amministrazioni).
Ma è mai possibile che il "politico" (leggi ministro Madia e altri a tutti i livelli) che dovrebbero avere una visione strategica e lungimirante della importante funzione svolta dalla macchina pubblica, non si rendano conto del problema organizzativo degli enti pubblici e non si attivino in alcun modo per tentare di dare efficienza alle strutture pubbliche prendendosela solo con chi non timbra, come se la inefficienza della pubblica amministrazione dipendesse solo da chi non si reca la lavoro e non invece proprio dalle lor mancate decisioni?