PERUGIA - Un contributo a fondo perduto pari al 25 per cento della differenza tra il fatturato relativo al periodo tra il 15 dicembre 2009 e il 14 dicembre 2010 e quello relativo allo stesso periodo del biennio precedente il 15 dicembre 2009, fino ad un massimo di 5mila euro per ciascuna impresa richiedente, danneggiata dalla crisi sismica del 2009, a fronte dei danni indiretti derivanti dalla sospensione e/o dal trasferimento di attività. È quanto previsto nel regolamento predisposto dalla Giunta regionale, con riferimento alla Legge regionale '4/2011', che disciplina le modalità, i termini e le procedure per la concessione dei contributi alle imprese del commercio danneggiate dalla crisi sismica del 2009 che interessò particolarmente il territorio del comune di Marsciano. Le risorse, che derivano direttamente dal bilancio regionale, ammontano complessivamente a 100mila euro.

Potranno beneficiare di questi interventi le piccole e medie imprese, anche stagionali, del commercio, regolarmente iscritte alla Camera di Commercio. Il contributo viene assegnato alle imprese collocate in apposita graduatoria nel rispetto di un preciso ordine di priorità che prevede in prima fascia il territorio del comune di Marsciano, in quanto maggiormente colpito dagli eventi sismici; a seguire le imprese ubicate nei comuni di Collazzone, Deruta, Magione, Perugia e Piegaro; per finire con le attività commerciali ubicate nei comuni di Corciano, Fratta Todina, Monte Castello di Vibio, Panicale, San Venanzo e Torgiano.

Sarà Gepafin, su delega della Giunta regionale, il soggetto istituzionale al quale presentare la richiesta per il contributo, che sarà quindi chiamata a formulare la graduatoria di ammissione a contributo. La Commissione, su questo punto, ha chiesto all'Esecutivo di Palazzo Donini di prevedere che Gepafin riferisca in Consiglio regionale in merito all'attività svolta.

Per Alfredo De Sio (PdL) “il fatto che la Regione intervenga con risorse proprie è una novità che giudichiamo positiva, in altre situazioni analoghe sono stati sempre utilizzati fondi statali. È un giusto intervento che va incontro alle esigenze di attività produttive che si sono trovate in difficoltà. Auspichiamo però che questo stesso metodo venga utilizzato non a macchia di leopardo, ma verso tutte le situazioni di crisi analoghe che si potranno determinare, in futuro, nel territorio regionale. Ad esempio, vorrei ricordare, che la Regione non intervenne allo stesso modo, nel 2000, per il terremoto di Narni”.

Per Gianfranco Chiacchieroni (Pd-presidente della Commissione), si tratta di “un piccolo atto di solidarietà verso quelle aziende commerciali che, in seguito al terremoto, hanno chiuso le attività ed hanno fatto fronte con le proprie forze alla ricostruzione delle proprie strutture per continuare a lavorare. È un segnale di fiducia che vogliamo consegnare a tutti i cittadini delle aree colpite in un momento in cui non si riesce ancora a vedere lo stanziamento da parte del Governo delle risorse necessarie per la ricostruzione complessiva. Questo intervento rientra nell'ambito del federalismo che responsabilizza e chiama le Regioni a rispondere pienamente e direttamente verso i danni procurati dalle calamità naturali. L'obiettivo rimane comunque l'istituzione di un Tavolo di confronto dove Governo e Regione sono chiamati a discutere della ricostruzione pesante per la quale bisogna trovare con urgenza i finanziamenti necessari”.

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