“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

La solennità della nostra Carta Costituzionale non lascia adito a molti dubbi su come l’Italia dovrebbe comportarsi in fatto di interventi militari e politiche internazionali, ma la realtà è ben diversa dai proclami ufficiali e la guerra conferma continuamente, giorno dopo giorno, la propria sconvolgente attualità. Nel continuo ricorso allo strumento bellico, evidentemente ritenuto la “prosecuzione della politica con altri mezzi” come suggeriva la celebre massima del generale Von Clausewitz, si può però individuare una metamorfosi profonda nel modo di tracciarne i contorni e di offrirne una rappresentazione.

Un ribaltamento delle tradizionali giustificazioni belliche che arriva persino a capovolgere i campi semantici, creando ossimori tutti ideologici come quelli di “bombe umanitarie”, “guerre preventive”, “missioni di pace”. Il cambiamento nel modo di comportarsi rispetto alla guerra non è però avvenuto in modo autonomo e indipendente dagli sviluppi politici nel dopoguerra, ma ha accompagnato la lunga metamorfosi di cui è stata protagonista proprio la parte politica tradizionalmente più avversa allo strumento bellico: la sinistra, oggi più inconsistente che mai.

Se ne discute venerdì 22 giugno alle ore 17,30, presso l'Officina Sociale La Siviera, Via Carrara 2 Terni,  con:

Tommaso Di Francesco - il manifesto

Alessandro Portelli - Università degli studi di Roma La Sapienza


A seguire cena - buffet di sottoscrizione per il manifesto.
Menù a cura dell'ass. Contropodere. Prezzo 15 Euro.
Per info e prenotazioni: circolo_terni@ilmanifesto.it oppure chiamare lo 0744/431314

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