Aristotele affermava che un Sistema è veramente democratico quando è capace di garantire la continuità dell'applicazione dei diritti acquisiti dal popolo e quando non è ingrato verso i tributi pagati alla storia per ottenerli. Che cosa sta accadendo?
Il  turbinio di notizie che stanno letteralmente investendo la Inoxum e di conseguenza il  futuro dei lavoratori ternani oltre ad essere allarmante per loro è destabilizzante per la già critica situazione economica cittadina.
Terni,  il suo diritto al mantenimento dello “status” attuale se lo è guadagnato attraverso il sacrificio, il sudore ed il dolore dei tanti lavoratori, che si sono succeduti all'interno della fabbrica. Non possiamo e non vogliamo dimenticare la pericolosità e i disagi del contesto lavorativo testimoniati dalle tragiche e numerose  morti bianche accadute durante gli anni. Il ricordo ravvicinato di alcune è ancora troppo vivo per affievolirsi.
Non è  un'eresia affermare, che le Acciaierie sono la locomotiva dell'economia ternana e che queste, per la nostra città, ricoprono un ruolo determinante per l'intera  tenuta sociale.

 

Torniamo ai fatti: alle notizie,appunto, che si annullano vicendevolmente fino ad arrivare a quella più assurda ed inaspettata che riguarda la  cessione del sito ternano da parte di Outukumpu ( Sito tra l'altro che ancora deve essere dalla stessa acquistato ).
Assurda perché vede il soggetto investitore tradire quello che, a rigor di logica,  sembrava il progetto industriale più strategico degli ultimi anni e con il quale, il soggetto proponente,  aveva beneficiato dell'approvazione delle Istituzioni dei Sindacati e della Comunità.
“Tornio e Terni nord Europa ed Europa mediterranea, nella scacchiera del management erano i siti determinati  per la  produzione, i più avanzati  tecnologicamente, quelli che, avrebbero dovuto soddisfare il bisogno d'acciaio dell'Europa”.
Perché mollare tutto così all'improvviso? Quali poteri forti sono intervenuti a determinare questo inaspettato cambio direzionale? Domande retoriche, quanto difficili da interpretare nella risposta. Noi ne azzardiamo una e  senza dietrologia, la poniamo all'attenzione di tutti come interrogativo : non sarà forse lo squalo Germania ? Potrebbe la stessa,  per potenzialità in campo ed interessi di parte, soggiogare  perfino l'autonomia politica degli altri Stati europei? “ Bah! Ai posteri l'ardua sentenza”.

 

Considerando che l'operazione promossa da  Outukumpu  è un'operazione a respiro continentale, cosa penserà di fare  lo Stato italiano? Come tenterà di proteggere il lavoro e con esso la nostra economia reale ?
Mentre la realtà attuale denuncia senza pudori che questo Governo non sembra in grado di tutelare l'Industria italiana, cosa potrebbero fare per la nostra città le Amministrazioni locali?
Anche se nei ruoli che esercitano non è contemplata la potenzialità di arbitrare questo tipo di situazioni, auspichiamo che mostrino la sensibilità di promuovere a Terni una conferenza nazionale della siderurgia, per stimolare una riflessione sulla strategicità del settore per lo sviluppo italiano.
Per tutte le nostre considerazioni, speriamo  che i ternani in massa alimentino insieme a noi una vertenza conflittuale contro il Sistema, capace di destare dal torpore un Governo intento solo a tutelare gli interessi delle Banche. Tutto questo anche e soprattutto in virtù del fatto, che la nostra città, per la sua rappresentanza, sta perdendo pezzi significativi come: la Provincia, la Polizia postale, la sede dell'ASL,  la sede della Banca d'Italia e la governance di significative Aziende  Municipalizzate.

 

Solo tutti insieme ce la potremmo fare.
Come quando con stoicità  resistemmo ai 100 bombardamenti durante la II guerra mondiale, dovremmo resistere oggi dal tentativo in atto da parte delle economie più forti di cannibalizzare attraverso i ricatti dei prestiti forzosi le economie più deboli, ma  spesso socialmente più avanzate.

CIRCOLO  LAVORATORI DEL PRC
 

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