TERNI - "Sicuramente per una città come Terni le risorse del piano periferie potevano avere una valenza strategica, anche per ripristinare almeno in parte il decoro urbano". Lo scrive in una nota diffusa stamattina Francesco Ferranti (FI), presidente del consiglio comunale. "Sicuramente - prosegue Ferranti - anche il governo Gentiloni a trazione Pd avrebbe potuto sollecitare i Comuni a spendere celermente quelle risorse". "Invito pertanto tutte le forze politiche ad uscire dallo scarica barile dell'attribuzione di responsabilità e a lavorare congiuntamente in maniera propositiva, con una logica che miri all'interesse pubblico".

"Per questo - conclude il presidente del consiglio comunale - nell'interesse esclusivo della città, intendo sollecitare tutti i nostri parlamentari umbri a far sì, con appositi emendamenti, che vi siano le opportune modifiche al decreto milleproroghe e che per un capoluogo in crisi come Terni vi siano dunque risorse immediate da poter utilizzare" 

Sullo stesso tema  si segnala una nota diramata dal gruppo del Partito Democratico Francesco Filipponi che rende noto di aver contribuito “alla predisposizione insieme ad altri gruppi di minoranza, di un atto di indirizzo sui fondi a rischio per il progetto Interest nell'ambito del piano periferie, in seguito al voto del Senato della Repubblica sul Milleproroge".

"Siamo disposti a condividere con tutti i gruppi questa proposta - continua la nota - e anche a valutare ulteriori testi messi a disposizione da altre forze politiche presenti in consiglio, nell'ottica di esercitare tutti insieme una pressione positiva sui parlamentari, insieme all'Anci, in vista dei prossimi passaggi parlamentari".

Per ultimo c’è da segnalare un’altra nota, questa volta diffusa stamattina da Alessandro Gentiletti, presidente del gruppo consiliare Senso Civico che per prima cosa esprime “solidarietà ai circa 60 lavoratori dell' Asm e alle loro famiglie, che vedono a rischio il loro lavoro a causa del cosiddetto decreto dignità". "Nell'attesa dei decreti attuativi - continua Gentiletti - mi adopereró perché sia percorsa ogni strada possibile che eviti la fine del rapporto; abbiamo il diritto di pretendere che l'amministrazione comunale faccia tutto il possibile in questa situazione e lo esigeremo".

"Mi riservo invece di approfondire la questione del congelamento del piano periferie - scrive ancora il consigliere d'opposizione - sul quale non mi sono ancora espresso perché, se certamente lascia perplessa la scelta compiuta all'unanimità dal Senato, tuttavia esistono questioni giuridiche, politiche e anche tecniche progettuali che occorre analizzare, anche per decidere le azioni migliori da intraprendere con l'obiettivo di garantire fondi essenziali alla nostra realtà territoriale, la cui autonomia politica verso il governo centrale va comunque ribadita con forza, vista la preponderante presenza di forze ad esso legate sia di maggioranza che di opposizione".

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