TERNI - Aveva accreditato su un conto corrente bancario circa due milioni di euro senza istituire la relativa contabilita' fiscale, una srl del settore della telefonia scoperta dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Terni.

Alla societa', amministrata da un romeno di 40 anni risultato poi un prestanome nullatenente, e' stata contestata anche un'evasione di imposta sul valore aggiunto per 300 mila euro circa. Le indagini sono state avviate dopo che i finanzieri hanno scoperto che l'azienda, costituita nel 2009, in pochi mesi aveva registrato un'immediata e sospetta crescita del volume d'affari derivante da vendite all'ingrosso. Inoltre il romeno amministratore della societa', residente a Terni, e' risultato assolutamente privo di qualsiasi conoscenza tecnica del settore.

Le successive verifiche delle fiamme gialle hanno cosi' permesso di constatare che per il 2010 la srl non aveva istituito la contabilita' fiscale prevista per legge, mentre sul conto corrente bancario in uso all'azienda erano transitati - cosi' riferisce stamani la Gdf di Terni - quasi due milioni di euro per cessioni ed acquisti di oggetti di telefonia all'ingrosso ad aziende sia dell'Umbria sia del Lazio e del Veneto.

Al termine delle verifiche i due milioni di euro non registrati sono stati segnalati all'Agenzia delle entrate. Ulteriori indagini coordinate a livello nazionale hanno inoltre permesso di individuare il vero proprietario dell'azienda. Nei confronti di quest'ultimo la guardia di finanza avviera' i procedimenti, le azioni di sequestro e il recupero dell'imposta evasa.

Condividi