TERNI  – “Gli sdoppiamenti di personalità tra il Melasecche oppositore e quello che ora fa l’assessore comunale e il quasi consigliere regionale – afferma il capogruppo del Pd Francesco Filipponi -  sono cosa nota ma che non finisce mai di arricchirsi di nuovi, sorprendenti capitoli. 

“Una speculazione sul caro estinto provocherà forti proteste”: cosi  Enrico Melasecche bollava in una nota nel febbraio 2018 quella che all'epoca rimase una proposta di delibera, che comunque non avrebbe avuto i contenuti attuali,  sui rinnovi dei loculi  i cui contratti erano stati stipulati nel periodo 1976 - 79. 
Nel giugno di quest'anno,  a proposito di speculazioni, con la delibera di giunta 160 lo stesso assessore ha fatto approvare un'unica facoltà di rinnovo per ben 50 anni,  prevista dal punto E del deliberato per gli interessati del padiglione 18 (dove sono i loculi i cui contratti sono stati stipulati nel periodo in questione). Un vero e proprio salasso.
Oggi è costretto a fare marcia indietro offrendo agli interessati la possibilità di un rinnovo più breve. Questa è già per noi una vittoria, seppur parziale in quanto riteniamo che l’unico provvedimento equo era quello di non bussare alle tasche di chi ha solo la colpa di avere un parente defunto. Invece sembra addirittura che questa amministrazione voglia far cassa anche sui cimiteri periferici.
Inoltre confermiamo, pur non avendo preso parte a quelle amministrazioni, la bontà della scelta fatta nel 2009 che mirava soltanto a rendere omogenee le caratteristiche delle concessioni cimiteriali stipulate nel periodo 76 - 79 con quelle del periodo immediatamente successivo. Continueremo a fare il nostro dovere di consiglieri di minoranza su questo tema come su altri. lo abbiamo dimostrato durante i lavori sul nuovo regolamento di polizia mortuaria, sul quale abbiamo sollevato proposte emendative rimaste inascoltate, salvo poi la giunta doverle riprendere, poiché necessarie per la rispondenza alle normative regionali di settore. 
In merito al gruppo del Pd l’assessore Melasecche, per la sua lunga e travagliata storia politica caratterizzata da diversi autobus, è l’ultimo a poter dare lezioni.  Pensi piuttosto al suo ingresso in consiglio regionale, reso possibile solo dalle dimissioni di qualche assessore, con costi che ricadranno su tutti gli umbri, la cosiddetta tassa sui trombati.  Su una cosa concordiamo con l'assessore, siamo poveri rispetto a lui, non avendo privilegi e vitalizi, ma sicuramente non bugiardi”. 
 

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