di bnc

TERNI - Si sono incatenati davanti a quella Provincia che il Governo, nel nome dei tagli alla macchina amministrative, vuole abolire a partire dal 2014. Il tam tam su facebook e l'impegno politico (più del centrosinistra ma anche un po' occulto del centrodestra) hanno richiamato una discreta folla che sta dando origine ad un vero e proprio comitato di tutela della Provincia.

Nello striscione degli insorti c'è tutto il programma del comitato: "Senza Provincia non c'é Regione: riequilibriamo l'Umbria". Infatti gli incatenati hanno questa ambizione: mantenere la provincia di Terni ma che in questi due e anni e mezzo dalla fine della legislatura deve trovare nuovi territori disposti ad entrare nella grande famiglia (per l'appunto il riequilibrio territoriale). "Chiediamo un riequilibrio delle due province, con quali territori sarà da valutare, ma pensiamo prima di tutto alla Valnerina e a Spoleto": spiegano quelli del Comitato che aggiungono: "Quello che a noi interessa è soltanto che il nostro territorio non venga depredato. Terni, che è stata per molto tempo, grazie alle sue industrie, il motore economico dell'Umbria, ora vive un momento di forte crisi ma ha comunque diritto ad essere rappresentata. E' impensabile che in un colpo venga tolto tutto a un territorio già provato".

Ora il secondo passaggio della protesta con tanto di appello al Governo e ai rappresentanti delle istituzioni umbre, avverrà il 29 agosto nel consiglio provinciale aperto diretto dal presidente Polli.

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