La Commissione Sanità del Consiglio regionale, presieduta da Massimo Buconi, ha avviato l'istruttoria presso gli uffici tecnici sulla proposta di legge presentata dal consigliere Damiano Stufara, capogruppo di Rifondazione comunista, inerente la somministrazione ad uso terapeutico di farmaci contenenti i principi attivi della cannabis nei protocolli sanitari inerenti la terapia del dolore, allo scopo di alleviare la sofferenza ed eliminare o attenuare importanti sintomi di molteplici patologie.

 

“Su questa proposta di legge auspichiamo una convergenza delle altre forze politiche presenti nel Consiglio regionale – ha detto Stufara – poiché si tratta di un atto di civiltà nei confronti di chi soffre, oltre che di un provvedimento già adottato da altre Regioni italiane, indipendentemente dal colore politico degli esecutivi (la Toscana, dal maggio scorso, ed il Veneto in settembre, ndr.). Si tratta – ha spiegato il capogruppo di Rifondazione comunista - di dare attuazione al diritto alla salute per i pazienti che hanno la necessità di assumere, previa corretta prescrizione medica, farmaci a base di derivati della cannabis. Altro scopo, secondario ma non irrilevante, è quello di monitorare l'uso dei cannabinoidi su cui pesa, complice la fallimentare strategia proibizionistica avanzata dal dopoguerra ad oggi, una grave disinformazione. La difficoltà – ha concluso – è che tali sostanze non vengono prodotte sul territorio nazionale ed occorre normare l'approvvigionamento da altri Paesi europei”.

 

SCHEDA

La finalità della proposta di legge è quella di riconoscere, sulla base del diritto di ogni cittadino all'utilizzo dei farmaci cannabinoidi, la possibilità di prescriverli gratuitamente da parte del personale medico responsabile della terapia antalgica di cui usufruisce il paziente, sia esso ricoverato o in assistenza domiciliare. Una possibilità che viene perciò estesa ai medici di famiglia e a quelli di medicina generale. Si stabilisce, quindi, l'inserimento dei farmaci cannabinoidi, da parte della Giunta regionale, fra i protocolli dei servizi di cure palliative e terapia del dolore. Per quanto riguarda le modalità di approvvigionamento, si prevede l'individuazione da parte della Giunta regionale degli strumenti idonei, anche nell'ottica del risparmio della spesa pubblica, come pure l'attivazione di rapporti di convenzione per la produzione e lavorazione di cannabis medicinale coltivata in Italia. Non sono previsti ulteriori oneri a carico del bilancio regionale. La proposta di legge prevede anche l'istituzione di un Comitato tecnico-scientifico, composto da rappresentanti del servizio sanitario regionale, farmacisti, rappresentanti delle associazioni dei malati ed esperti in ambito legale e della comunicazione, per coordinare le attività di ricerca, monitoraggio, informazione rispetto all'utilizzo dei farmaci cannabinoidi. Infine si prevede di organizzare e gestire la formazione di operatori sanitari degli ospedali, degli Hospice e territoriali per l’uso appropriato della terapia.

 

“E' noto da tempo – si legge nella relazione introduttiva all'atto – che la cannabis e i suoi derivati sintetici sono efficaci nella terapia del dolore di origine oncologica e neurologica, del glaucoma per ridurre la pressione di bulbi oculari, dei disordini neuro-motori e nella stimolazione dell'appetito nei pazienti affetti da Aids e da demenza, oltre che nel contrastare gli spasmi muscolari della sclerosi multipla, l'ipertono muscolare nel morbo di Parkinson, la nausea provocata dalla chemioterapia antiblastica, le convulsioni epilettiche”.

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