ROMA – Sa dell’incredibile, ma la storia è vera ed è stata raccontata dal mensile Quattroruote di aprile, da poco uscito in edicola: una segheria abusiva è stata impiantata all’interno di una galleria – si spiega nell’inchiesta dedicata agli sprechi dello Stato nella realizzazione delle strade incompiute nel nostro Paese – di quella che doveva essere la superstrada E78 Fano-Grosseto, “un tratto di strada su cui si sono investiti 230 - 240 miliardi di lire, oggi completamente inutilizzabile”.

E di esempi al riguardo ne fa anche altri, il mensile che si occupa di automobilismo, che assegna però a questo caso “la maglia nera" nella corsa allo spreco delle risorse pubbliche.

Nell’inchiesta si parla di una segheria completa tanto quanto clandestina: “cataste di legna, un'enorme sega circolare, il rimorchio di un piccolo trattore e un nastro trasportatore per caricare i ciocchi tagliati”. La galleria e' inutilizzabile, spiega la rivista, “perché non raccordabile con il tracciato presente, deteriorato dai tanti anni di abbandono e oltretutto non più a norma dopo la tragedia del Monte Bianco che rende inutilizzabili tunnel cosi' lunghi (quasi 6 chilometri) a canna unica”.

La “spiata” a Quattroruote l’avrebbe fatta il presidente della provincia di Pesaro, Matteo Ricci, che avrebbe accompagnato di persona i giornalisti del mensile sul luogo del “crimine”, quel Ricci che, assieme ai presidenti delle Province di Arezzo e Perugia, oltre ad amministratori dei Comuni più direttamente interessati, occupò tempo fa la galleria la galleria della Guinza, pur’essa abbandonata, per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e del governo sull’incredibile ritardo accumulato nel completamento dell’arteria trasversale che dovrebbe unire il Mediterraneo al Tirreno.
 

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